Il violinista che ha fatto impazzire il mondo

“Misero in mano a mio nonno un violino dicendogli di fingere di suonare, così sfuggì al genocidio armeno. Da allora capii che sarebbe stata la mia passione”. Sono le parole del musicista spagnolo-armeno Ara Malikian che debuttò nel mondo della musica a soli 14 anni visto casualmente dal direttore d’orchestra  Hans Herber che gli procurò una borsa di studio per la Hochschule fur Musikand Teather di Annover. Inizia a suonare all’età di 6 anni con il padre severissimo che gli imponeva di esercitarsi, per ricordare il fatto che suo nonno fu salvato dalla musica.

Creando durante gli anni uno stile tutto nuovo e cercando di fondere la musica classica con ogni tipo di genere che sia il folk il rock o il pop, il violinista Ara Malikian ha solo uno scopo cioè quello di far avvicinare la musica a tutti i tipi di pubblico concentrandosi maggiormente sugli adolescenti; per questo motivo ha partecipato ad una serie di programmi educativi per bambini e si è occupato di un campo di rifugiati in Libano. Oggi risiede a Madrid dove dirige l’orchestra sinfonica della Madrid Royal Opera, ha fatto tesoro degli studi classici e delle musiche tradizionali, mescolandoli dal ritmo folk alla tradizione medio-orientale al gipsy, dal flamenco al latinoamericano, senza dimenticare ovviamente il suo genere caratterizzante, il rock. Il suo stile infrange i normali canoni sociali così come la sua musica, grazie all’abbigliamento aggressivo e borchiato, i capelli scompigliati e i numerosi anelli di metallo, ma il suo messaggio è semplice e chiaro: ”Io non rompo gli schemi, al contrario metto insieme ciò che è distante. Vale per la musica ma anche per le persone. Ognuno ha la sua fede, il suo pensiero. Dovremmo imparare a godere delle differenze invece che soffrirne”.

Durante i suoi concerti il violinista afferma che ha sperimentato molte reazioni diverse in diverse parti del mondo. Per esempio in Giappone racconta che gli spettatori restarono muti tutto il tempo poi, a concerto finito, la platea esplose ; e definendo l’Italia  sotto questo punto di vista come il massimo, per il pubblico aperto alle novità ed empatico, a tal punto che portò il compositore a tenere la sua prima tournée italiana, partendo dal teatro Obihall di Firenze il 21 novembre, proseguendo con il Duse di Bologna il 22,  concludendo al Parco della musica di Roma il 26 e al Teatro Dal Verme di Milano il 27. Quando si trova sul palco Ara Malikian descrive inoltre il suo uno spettacolo fisico oltre che musicale, affermando che bisogna  poter suonare con il corpo e percepire la musica come una danza;  aggiungendo oltre  che all’umorismo una caratteristica fondamentale e unica nei  suoi spettacoli: l’energia.

 

Rebeca Dragos, Liceo Democrito