Ritmica vs Artistica, chiariamo i vostri dubbi

Molte persone considerano la ginnastica ritmica simile a quella artistica, ma in realtà le due discipline sono totalmente diverse. Questi due sport hanno però un elemento in comune: la preparazione atletica agli elementi di base.
Per praticare la ginnastica ritmica a livello agonistico, è necessario avere una buona scioltezza sia di gambe che di spalle, cosa che nell’artistica non è del tutto fondamentale.
Questi sport si differenziano principalmente dagli attrezzi che vengono portati in gara; infatti, osservandoli, si può notare come prima differenza che la ritmica è svolta interamente sulla pedana del corpo libero, mentre l’artistica in varie specialità.
Durante un gara di ginnastica ritmica, vengono eseguite cinque coreografie diverse con altrettanti attrezzi: la palla, la fune, il nastro, le clavette ed il cerchio, che si fanno girare attorno al corpo, si lanciano e si riprendono al volo (tante volte cade l’attrezzo, tanti punti si scalano dal punteggio di partenza). Mentre in una gara di artistica notiamo che la competizione si svolge in quattro fasi: il volteggio, il corpo libero, la trave, su cui si praticano salti con e senza le mani e rotazioni attorno al proprio asse, e le parallele, ovvero due sbarre di legno asimmetriche sulle quali si effettuano giri tramite le mani. Nelle ultime due specialità,  ogni caduta dall’attrezzo vale un punto di penalità; lo stesso accade nel volteggio nella fase di atterraggio. Il corpo libero segue le stesse regole, ma in aggiunta considera penalità l’uscita dalla pedana di gara, delimitata da una striscia colorata.
Entrambi sono due sport bellissimi, che regalano emozioni sia a chi li pratica sia a chi li segue: li consigliamo alle persone che vogliono sentirsi “libere” e non sanno come sfogarsi.

Margherita Boccia e Beatrice Fusco   classe seconda A