Un giorno che segno’ la mia vita


Quel giorno quando arrivai a scuola mi sedetti come sempre all’angolo sinistro dell’aula , appoggiai lo zaino a terra e attesi annoiato l’inizio delle lezioni.
Quella mattina faceva particolarmente freddo per essere novembre, ma fortunatamente il mio posto era adiacente al termosifone, ciò non toglie che chiusi comunque la zip della giacca per stare più caldo.
A un tratto la mia attenzione fu catturata dal mio compagno di banco. Paul quel lunedì sembrava un altro, appariva diverso dal solito: invece di essere solare e brioso come sempre aveva una terribile aria affranta per qualcosa che non riuscivo a capire.
Alla prima ora arrivò inevitabilmente la detestata ora di matematica e ‘dulcis in fundo’ venni anche interrogato.
Non me l’ aspettavo proprio, comunque , mio malgrado, decisi di non sottrarmi alla verifica ….in fondo ero sempre stato il migliore della classe .
La mia mente, invece di concentrarsi su quegli stupidi simboli numerici, continuava a vagare cercando di dare una risposta ai miei perché su Paul.
Speravo suonasse al più presto la campanella della ricreazione, guardavo continuamente l’orologio, ma sfortunatamente mancava ancora un quarto d’ora.
Alla fine dell’interrogazione la professoressa registrò il mio unico insuccesso sul registro:
4….Cooper! 4 !!!!-questa volta non sei preparato!!!!
Non ero riuscito a svolgere l’equazione.
Durante la ricreazione cercai di capire perché il mio compagno fosse così abbattuto, ma per il momento Paul non volle aprirsi con me.
Nella tarda mattinata avevamo una finale di calcetto, ma il mio amico per la prima volta non si unì a noi come sempre.
Dopo la partita nello spogliatoio maschile Paul fu inaspettatamente deriso da tutti, nessuno aveva capito che quel giorno lui era diverso.
La professoressa dovette intervenire mettendo una nota a molti ragazzi.
Paul- parlami!!!- incalzai – che ti succede?
Dopo pochi istanti, con gli occhi ancora arrossati dal pianto, il mio migliore amico sin dall’infanzia decise di confidarsi con me!
Proprio il giorno prima gli era venuto a mancare il nonno, a cui era stato affidato sin dalla nascita, dato che i suoi genitori erano morti prematuramente in un incidente stradale. Lì per lì, rimasi stupito e allo stesso tempo molto dispiaciuto per lui; lo strinsi in un abbraccio caloroso e lui commosso scoppiò a piangere.
Io non so perché, ma era come se mi sentissi in dovere di aiutarlo, un sentimento profondo di fratellanza mi pervadeva.
Fu così che gli proposi di andare a prenderci un gelato insieme per distrarlo e mentre lo stavamo assaporando, seduti sulla panchina lui esplose in una lunga crisi di pianto: “S_a_i_,_ _v_o_r_r_e_i_ _a_l_m_e_n_o_ _n_o_n_ _e_s_s_e_r_e_ _f_i_g_l_i_o_ _u_n_i_c_o_…” _
Fu in quel momento che mi venne in mente quell’idea… non potevo abbandonarlo!
Dopo un mese Paul divenne ufficialmente mio fratello, convinsi i miei , dopo lunghe trafile burocratiche, a prenderlo con noi e da allora diventammo inseparabili!!!
Alessandro Pavolini-
Dopo un mese Paul divenne ufficialmente mio fratello, convinsi i miei , dopo lunghe trafile burocratiche, a prenderlo con noi e da allora diventammo inseparabili!!!

Alessandro Pavolini- IC Liceo Scientifico tradizionale – Azzarita-Roma