Bullismo e cyberbullismo: conoscere per tutelarsi

Oggi fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo sono sempre più diffusi ed è opportuno per noi ragazzi aver chiare le dinamiche sociali e relazionali sulle quali si fondano, così da riconoscerli e fronteggiarli con consapevolezza. All’Istituto Comprensivo “G. Garibaldi – Giovanni Paolo II” di Salemi e Gibellina, con i nostri docenti, stiamo studiando le differenze fra l’uno e l’altro e apprendendo alcune tecniche utili a coglierne le avvisaglie. Verranno anche organizzate giornate di formazione con esperti esterni che ci parleranno degli strumenti che la legge mette a disposizione per la tutela personale. Su questo vi aggiorneremo quanto prima, intanto però vogliamo condividere con voi alcune importanti acquisizioni di queste settimane.

Tra il bullismo e il cyberbullismo ci sono differenze sostanziali. Eccone alcune:

  • i bulli causano danni fisici, i cyberbulli danni emotivi, dal momento che operano online;
  • i bulli sono, nella maggior parte dei casi, compagni della vittima, i cyberbulli invece agiscono prevalentemente nell’anonimato;
  • mentre le azioni messe in atto dai bulli vengono quasi sempre raccontate ad altri ragazzi, allo scopo di vantarsene, ma restano comunque all’interno di un ambiente ristretto, le azioni dei cyberbulli diventano virali e possono essere diffuse con un semplice clic in tutto il mondo;
  • con riferimento al contesto scolastico, i bullisi rendono responsabili delle loro malefatte soprattutto durante le ore ricreative, ma molto spesso approfittano anche del tragitto casa-scuola per infastidire le vittime prescelte;
  • a differenza dei cyberbulli, che non vedono direttamente le conseguenze che le loro azioni hanno sulle vite delle persone che hanno preso di mira, i bulli hanno la possibilità, in ogni momento, di rendersi conto del male che infliggono alle loro vittime.

Una vicenda che ci ha particolarmente colpito è quella di Thomas, un ragazzo delle medie che da qualche tempo manifestava insofferenza quando doveva andare a scuola, perché nella sua classe c’era un compagno che lo torturava. Thomas trovò poi la forza di aprirsi con la professoressa, raccontandole quanto aveva subito, la sofferenza emotiva che questa situazione gli aveva causato e chiese aiuto per uscirne. Su iniziativa della docente e del dirigente, furono immediatamente convocati i genitori dei due ragazzi e offerto un supporto psicologico sia al bullo che alla vittima. Infatti, molto spesso, il bullo deve confrontarsi, a sua volta, con un vissuto che può essere problematico e causa scatenante delle sue azioni.

Un’altra storia tragica che ci ha fatto molto riflettere è quella di Carolina, una ragazza di 14 anni morta suicida. Era andata ad una festa organizzata da alcuni coetanei, che l’avevano indotta a bere. Carolina, non abituata agli effetti dell’alcool, si sentì male e si appartò in bagno. Fu seguita da un gruppetto di altri adolescenti malintenzionati. Molestata, picchiata e filmata, cadde nella disperazione più profonda. Le foto vennero anche pubblicate sui social e finirono persino su siti pornografici. Carolina, sentendosi ulteriormente mortificata, maturò la decisione di uccidersi. Si tolse la vita buttandosi dall’altezza di 30 metri.

Dinanzi a vicende tragiche come questa non possiamo fare a meno di domandarci: se anche noi fossimo vittime di bullismo o cyberbullismo, pur conoscendo gli strumenti per tutelarci, avremmo la forza di reagire? Difficile dirlo. Possiamo soltanto sperare di non trovarci mai in simili situazioni. Siamo consapevoli, però, che dobbiamo informarci costantemente su quanto accade nel mondo reale e in quello virtuale, perché aver conoscenza approfondita dei problemi è essenziale per affrontarli. Crediamo che sia indispensabile inoltre la cultura del dialogo: parlare con schiettezza, aprirsi, confrontarsi è sempre la ricetta migliore per risolvere i problemi.

Dalla Redazione:

Giuliana Tricomi – Classe 1a A

Elena Ferranti, Martina Grillo – Classe 1a B

 I.C. “G. Garibaldi – Giovanni Paolo II”-Salemi