Attentato in Egitto: Oltre 300 morti di cui 27 bambini

Secondo la procura egiziana erano 25/30 gli uomini che lo scorso venerdì mattina hanno compiuto quello che è stato il più grande attentato nel Sinai.

Gli attentatori, subito dopo l’esplosione di una bomba, hanno aperto il fuoco sui fedeli in una moschea nella penisola del Sinai trasformando la preghiera del venerdì in una strage che ha causato 305 morti e oltre 100 feriti. I sospetti sull’Isis sono alimentati dalle parole della procura egiziana che ha detto che alcuni attentatori sventolavano bandiere jihadiste. Inoltre la moschea colpita era considerata un luogo di rifugio per i sufi, considerati eretici dagli islamici.

Il governo egiziano ha proclamato tre giorni di lutto nazionale ed ha aperto la caccia ai potenziali killer. Il presidente Abdel Fattah al-Sisi ha promesso una risposta brutale dell’Egitto ed ha annunciato l’uccisione di 15 miliziani per mezzo di droni.

Alla base dell’attacco degli estremisti islamici c’è il desiderio di strappare al Cairo il territorio del Sinai per annetterlo allo Stato Islamico.

Niccolò Pecorelli