-Un mese al Ponza Diving per l’alternanza scuola-lavoro.
Sono uno studente del quarto anno di liceo scientifico e, come tutti i miei coetanei, per essere ammesso all’Esame di Stato devo fare delle esperienze lavorative in aziende il cui lavoro è attinente al mio titolo di studi. Queste esperienze lavorative hanno lo scopo di formarmi per meglio affrontare il mondo del lavoro.
Purtroppo però non sempre le attività proposte ai ragazzi dalle aziende hanno un vero valore formativo e le scuole spesso delegano alcuni insegnanti alla ricerca delle aziende ospitanti e questa mansione, a mio parere, è molto complessa perché gestire e seguire le diverse attività per ogni studente richiede un’organizzazione molto impegnativa che richiederebbe un lavoro enorme .
A causa di ciò, molto spesso vengono proposte dalle aziende attività per nulla inerenti al titolo di studio al solo scopo di utilizzare gli studenti in attività noiose e senza significato . Gli studenti con gli insegnanti accettano per terminare il monte ore necessario.
Sostanzialmente questo problema aumenta la disoccupazione perchè numerose aziende assumono meno personale richiedendo stagisti non retribuiti per effettuare le stesse mansioni.
Io però posso definirmi fortunato in quanto sono riuscito a conciliare la mia più grande passione con l’attività di alternanza scuola-lavoro: la subacquea.
Nel mese di Agosto ho avuto la possibilità di lavorare nel centro immersioni dell’isola di Ponza il quale organizza lezioni e escursioni subacquee in tutto l’arcipelago ponziano. E’ stata un’ esperienza che mi ha insegnato molto sia in termini di relazioni con gli altri sia in termini di approfondimento di materie come chimica, biologia, medicina di interesse subacqueo.
Per gli spostamenti tra la sede, situata al porto, e i siti di immersione si utilizzavano due imbarcazioni: un gommone, destinato al trasporto di piccoli gruppi di subacquei per le immersioni più difficili e una grande barca per le lezioni e le immersioni di gruppi numerosi di subacquei.
Quest’ultima era dotata di ogni strumentazione e di comodità necessaria a trascorrere un’intera giornata per mare.
Dopo un paio di giorni di apprendistato sono state stabilite le mie mansioni che andavano dalla preparazione dei pasti alla sistemazione e revisione dell’attrezzatura, dalla guida della barca alla relazione con i clienti.
Devo ammettere che gli orari non erano leggeri in quanto si iniziava poco dopo le sette del mattino a preparare le attrezzature per la giornata e si finiva spesso dopo le venti con la sistemazione e manutenzione quotidiana di barca e attrezzature.
Ma veniamo ora alla parte più interessante delle mia esperienze l’immersione e la conoscenza di tutto il mondo subacqueo relativo a flora, fauna e relitti..
Ogni giorno effettuavo due immersioni, talvolta mi aggregavo a qualche gruppo guidato mentre altre volte se già conoscevo il sito, ero io stesso a guidare l’immersione.
Inutile dire che questo mi è servito a diventare più pratico nell’utilizzo della strumentazione e acquisire e sicurezza nell’ambito della subacquea, in un arcipelago dove il fondale è molto interessante e ricco e ospita fauna, flora e reperti di notevole valore naturalistico o storico.
A proposito di siti a carattere storico – culturale , quello che mi ha interessato maggiormente è il relitto della nave da sbarco americana LST349 affondata nel febbraio 1944. Nonostante sia divisa in due sezioni staccate tra loro , è ben conservata e permette delle esplorazioni anche all’interno, dove si possono osservare munizioni, stivali con gli stemmi americani legibili, medagliette dei militari.
Questa opportunità di svolgere l’alternanza scuola lavoro in un diving mi ha dato modo inoltre di seguire dei corsi di subacquea avanzati e di conseguire il titolo di Rescue Diver, per il quale ho dovuto studiare nozioni di fisica, chimica, medicina iperbarica e primo soccorso, oltre alla pratica di montaggio e smontaggio attrezzature con relativa revisione.
Con il corso Rescue ho imparato a soccorrere subacquei in difficoltà o pericolo tramite simulazioni in profonità e questo credo che sia importantissimo perché avere delle conoscenze di pronto soccorso anche applicate al mondo marino per me che è molto importante
In conclusione mi sento di affermare che l’esperienza mi sia servita a imparare a guidare dei gruppi di sub, a conoscere l’attrezzatura a cui noi subacquei affidiamo la vita sott’acqua, oltre che approfondire certe nozioni di fisica e chimica attinenti al mio titolo di studi.
L’attività che ho svolto per tutto il periodo mi ha stimolato interesse e curiosità su tutto ciò che gravita attorno al mondo sommerso, dalla biologia marina alla fisica subacquea per questo credo che l’esperienza mi sia servita da orientamento in quanto ho sperimentato una professione che coincide con le mie passioni e attitudini , a cui potrei anche pensare come mia futura attività lavorativa.
Andrea Musella