L’ INQUINAMENTO DELLE ACQUE

L’inquinamento delle acque costituisce uno dei fattori di maggiore rischio per l’equilibrio degli ecosistemi. Delle gravissime ripercussioni che discendono dalla contaminazione dei fiumi, dei laghi, dei mari, degli oceani, si è oggi molto più consapevoli che in passato: l’uomo ha una conoscenza sempre più approfondita e capillare dei meccanismi che regolano il ciclo dell’acqua, risorsa fondamentale per la vita terrestre, e degli interventi necessari per salvaguardarla. A scuola, noi ragazzi ci stiamo occupando di questi fenomeni e abbiamo fatto delle scoperte che vogliamo condividere con voi.

Sapevate della capacità di autorigenerazione posseduta dall’acqua? Noi non ne avevamo idea. Si tratta di una capacità straordinaria, che permette la neutralizzazione dei processi inquinanti determinati dall’uomo. Tuttavia, se gli interventi umani dovessero essere ancora diretti a perseguire lo sfruttamento incontrollato di questa risorsa, inevitabilmente la capacità rigenerativa dell’acqua si affievolirà, con conseguenze disastrose.

I processi inquinanti sono molteplici, causati da diversi agenti. Ve li descriviamo in breve, senza pretesa di esaustività.

  • L’inquinamento idrico di origine domestica è prodotto dagli scarichi dei liquami provenienti dalle abitazioni, che contengono composti organici, batteri, saponi. Estremamente inquinanti sono, ad esempio, i detergenti sintetici, commercializzati a partire dagli anni Quaranta del Novecento e capaci di conquistare da subito un’importante fetta di mercato, grazie ad alcune proprietà che li rendono per il consumatore preferibili al normale sapone. Le leggi attuali prevedono che essi siano biodegradabili almeno per il 90% della loro composizione. Le sostanze eliminate attraverso gli scarichi fognari si riversano generalmente nei corsi d’acqua superficiali, ma a volte raggiungono le falde acquifere.
  • L’inquinamento agricolo è dovuto all’uso di concimi chimici, diserbanti e insetticidi: lo scarico di sostanze fertilizzanti in fiumi, laghi e mari va ad aumentare il fenomeno dell’eutrofizzazione.
  • L’inquinamento industriale è causato dalla lavorazione di metalli tossici, come il piombo, il cromo, il rame, il mercurio. Una delle sostanze maggiormente inquinati è l’olio minerale. Può anche essere causato della rottura accidentale di serbatoi o tubazioni attraverso cui transitano sostanze inquinanti, che si disperdono quindi nelle acque dei fiumi, sui terreni o nel sottosuolo, arrivando così alle falde acquifere.
  • L’inquinamento termico è determinato dalla necessità di usare le acque per il raffreddamento dei processi produttivi nelle industrie, come pure nelle centrali termoelettriche e in quelle nucleari. L’innalzamento della temperatura dell’acqua riduce l’ossigeno e causa la morte dei pesci.
  • L’inquinamento da idrocarburi è legato ad incidenti alle piattaforme petrolifere e alle navi adibite al trasporto degli stessi, ma deriva anche dallo scarico in mare
    delle acque utilizzate per lavare i serbatoi delle navi cisterna. Il greggio e i prodotti petroliferi formano sulle acque una pellicola impermeabile che impedisce lo scambio di ossigeno tra atmosfera e acqua, causando danni alla flora e alla fauna marina.
  • Come vedete, il quadro è articolato e complesso e per salvaguardare il nostro pianeta, difendendolo dagli “attacchi” che da più parti provengono al sistema delle acque, occorrono azioni integrate. Ve ne segnaliamo alcune che, se attuate a livello sistemico, potrebbero dare grandi frutti nella lotta all’inquinamento idrico:
  • alimentare i laghi con acque pulite;
  • proteggere le zone che alimentano le falde acquifere, impedendo la presenza di industrie, allevamenti, scarichi di depuratori;
  • tutelare le zone di alta montagna dove abbondano le acque potabili;
  • incentivare l’installazione di impianti di depurazione, sia da parte dei comuni per ciò che riguarda gli scarichi fognari urbani, sia da parte delle singole industrie;
  • favorire la diffusione delle eco-industrie, particolari industrie concepite nell’ambito del risanamento ambientale e del disinquinamento, dotate di impianti di trattamento e depurazione capaci di trasformare gli agenti inquinanti disciolti nelle acque in sostanze non nocive.

Per adesso è tutto. Continueremo a studiare questo fenomeno con l’attenzione che merita e a documentarci. E ci auguriamo che anche voi facciate altrettanto. Perché, come sappiamo, la sensibilizzazione delle nuove generazioni è la più potente arma che esista per immaginare ed ottenere un mondo migliore.

Dalla redazione dell’I.C. “G. Garibaldi – Giovanni Paolo II” di Salemi

Martina Agueci, Elena Catania – Classe 1a C

Simona Caradonna – Classe 1a D