Una squadra formidabile

“Il bello della mischia è che non sei solo a spingere, ma hai bisogno degli altri sette compagni legati a te”. Questo pensava Riccardo mentre camminava per tornare a casa. Lui ed i suoi amici, tutti dodicenni, avevano messo su una squadra di rugby e tutti i sabati e le domeniche andavano ad allenarsi sotto la supervisione del signor Luigi, il padre di uno di loro, che da giovane aveva praticato proprio il rugby.
L’Under 12 del Palermo rugby era una squadra alla buona ma riusciva a raggiungere risultati discreti perché tutti i giocatori erano uniti e lavoravano come un corpo unico. Riccardo era il capitano e si preoccupava che tutto filasse liscio. Da un po’ di giorni era molto in ansia perché Luca diceva di continuo di essere il migliore della squadra e voleva sempre primeggiare. Luigi, l’allenatore, l’aveva ripreso più volte per il suo atteggiamento ma Luca non voleva sentire ragioni.
Un sabato la squadra si stava allenando come al solito in vista di una partita importante, quando all’improvviso Luca cominciò a discutere con Mario, un altro componente della squadra, per un passaggio a suo avviso sbagliato. I due arrivarono addirittura a scambiarsi pesanti insulti! Riccardo tentava di riportare l’ordine ma Luca non ascoltava nessuno, neanche il signor Luigi. Ad un certo punto Luca decise di andarsene e tutti cominciarono a discutere tra di loro. L’armonia e il gioco di squadra non esistevano più!
Riccardo era disperato, presto avrebbero dovuto affrontare il Catania rugby ma in queste condizioni non sarebbero andati da nessuna parte. Luca voleva che Mario gli chiedesse scusa ma Mario non pensava che fosse necessario. Riccardo ebbe un’idea: organizzare un allenamento speciale per ritrovare l’unità della squadra. Con l’aiuto del signor Luigi i ragazzi si recarono tutti in una radura vicino la città per fare un pic-nic ma anche per allenarsi. Luca all’inizio non voleva prendere parte all’uscita ma Riccardo riuscì a convincerlo.
Fu una giornata bellissima, tutti ridevano, scherzavano e regnava la serenità. Quando il signor Luigi propose di allenarsi un po’, Luca cambiò subito atteggiamento e i compagni lo osservavano curiosi di vedere cosa avrebbe fatto. Mentre prima sorrideva felice la sua espressione cambiò completamente e si adombrò come se il sole fosse stato coperto dalle nuvole.
Luca scappò dal gruppo dei compagni che lo videro scomparire nel bosco che si trovava lì vicino. Subito tutti gli corsero dietro e per il bosco si sentivano le voci dei membri della squadra che chiamavano Luca a squarciagola. Il signor Luigi era molto preoccupato anche perché si stava facendo buio e Luca non si trovava da nessuna parte.
Luca intanto correva a perdifiato, si era pentito di essere scappato ma siccome era molto orgoglioso e testardo non voleva ammettere di avere sbagliato. Ad un certo punto inciampò nella radice di un albero e cadde slogandosi una caviglia. Sentiva i compagni che lo chiamavano e decise finalmente di rispondere alle loro grida.
Dopo un po’ vide arrivare proprio Mario che lo raggiunse trafelato. Luca era molto imbarazzato ma Mario lo aiutò a rialzarsi e gli disse di appoggiarsi a lui. Insieme sarebbero tornati indietro. Luca eseguì le istruzioni di Mario e pian piano cominciarono ad attraversare il bosco per tornare indietro.
Finalmente sbucarono nella radura dove trovarono il signor Luigi e una parte dei compagni, tra di loro c’era anche Riccardo che rimproverò Luca per il suo comportamento irresponsabile e per averli fatti preoccupare.
Ad un tratto il viso di Luca si distese in un bellissimo sorriso e guardando i suoi amici disse: -“Mi dispiace, per un momento ho dimenticato che cosa significa gioco di squadra. In campo non ci sono solo io ma ci siamo tutti, insieme siamo una macchina perfetta. Ed allora uno per tutti e tutti per uno!”. Dopo aver detto questo Luca si rivolse a Mario, si scusò con lui per il suo comportamento e lo ringraziò per averlo aiutato e per essere suo amico. L’armonia era ritornata! L’unità della squadra aveva vinto sull’eccellenza di un singolo giocatore.
Classe IV B Scuola “E. De Amicis”
sede Rosso di San Secondo
PALERMO
La nostra formidabile storia di squadra e amicizia in un breve video