Chi era Don Milani?

Venerdì 9 febbraio, alle ore 16:00, nell’Aula Socrates del Liceo Scientifico “Alessandro Volta” si è svolta una conferenza su Don Lorenzo Milani con la partecipazione del professore Salvatore Berlingò ( Rettore dell’Università per Stranieri di Reggio Calabria ), il professore Angelo Vecchio Ruggeri ( Presidente dell’Associazione Pedagogica Italiana ) e il professore Paolo Minuto ( docente di storia del Cinema dell’Università per Stranieri di Reggio Calabria ), seguita dalla proiezione del Film Luce “Don Lorenzo Milani: Maestro e Profeta”.

Ma chi era Don Lorenzo Milani?

Don Lorenzo Milani è stato un presbiteroscrittoredocente ed educatore italiano.

Egli affermava: «La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde. La vostra “scuola dell’obbligo” ne perde per strada 462.000 l’anno. A questo punto gli unici incompetenti di scuola siete voi (insegnanti) che li perdete e non tornate a cercarli.» da “Lettera a una professoressa”

La sua figura è legata all’esperienza didattica nella disagiata scuola di Barbiana, dove attuò il progetto di una scuola giusta basata sull’uguaglianza socio-culturale, cioè sull’accettazione di ragazzi diversi, senza un’alternativa, rifiutati dalle scuole ufficiali.

Egli adottò il motto inglese “I care”, letteralmente “mi importa, mi interessa, ho a cuore”, e sostituì il modello del maestro distaccato ed autoritario con la sua concezione pedagogica del professore-amico.

Don Milani affermava: «La scuola […] è l’arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della legalità (e in questo somiglia alla vostra funzione), dall’altro la volontà di leggi migliori cioè di senso politico (e in questo si differenzia dalla vostra funzione ).» da “Lettera ai giudici”

Egli non voleva formare le menti o i cuori di quei ragazzi ma sviluppare il valore della legalità, ed è così che a Barbiana tutti gli allievi vengono responsabilizzati e l’insegnante diventa la loro guida.

L’esperimento educativo di Barbiana sollevò immediatamente molte critiche, gli attacchi  furono tanti e le risposte a quelle stesse critiche vennero date con “Lettera ad una professoressa”, in cui i ragazzi della scuola (insieme a don Milani) denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico che favoriva l’istruzione delle classi più ricche lasciando la piaga dell’analfabetismo in gran parte del paese.

Don Milani venne osteggiato dal mondo della Chiesa e da quello laico per il resto della sua vita.

Il 20 giugno 2017 Papa Francesco è il primo Papa della storia a pregare a Barbiana sulla tomba di don Lorenzo Milani e nelle parole pronunciate quel giorno afferma che Don Milani era «un bravo prete da cui prendere esempio.»

Don Milani era un credente, uomo e sacerdote, maestro e profeta, ed a cinquantuno anni dalla morte, avvenuta a Firenze il 26 giugno 1967, la sua parola è più viva che mai grazie ad articoli, libri e convegni, promossi per ricordarne la figura e l’insegnamento.

 

Infine, come suggeritoci dal Professore Salvatore Berlingò, ricordiamo l’articolo 3 della Costituzione Italiana e riflettiamo sul suo significato:

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese.»

Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge e  lo Stato  deve promuovere l’uguaglianza, garantendo i più deboli contro ogni forma di discriminazione.

 

ALESSIA PELLICANO’ V C