Il Centrodestra riparte da Arcore

 

In vista della chiamata degli italiani alle urne, fissata per il 4 marzo, il centrodestra decide di ripartire da Arcore. Nell’ormai famosa Villa San Martino, residenza signorile di Silvio Berlusconi dal lontano 1974, si è tenuto il summit tra il leader di Forza Italia, di Fratelli d’Italia e della Lega. Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, durante il loro pranzo durato circa quattro ore, hanno ratificato un accordo che rappresenta un buon punto di partenza. Il bilancio dell’incontro è rappresentato da: collegi da spartire, capisaldi del programma e un eventuale apertura, anche se vincolata con un veto su tre nomi, ad un quarto polo. Trovare un accordo riguardo i capisaldi del programma non è stato particolarmente arduo dati i molteplici punti in comune tra i tre partiti, rappresentati da: meno tasse, meno burocrazia, meno vincoli dall’Europa, difesa delle aziende italiane e del made in Italy, adeguamento delle pensioni minime a 1.000 euro e il tanto agognato controllo dell’immigrazione. L’intesa raggiunta è però pronta a cancellarsi nel momento in cui la coalizione non riuscisse a raggiungere il 40% che le porterebbe la maggioranza dei seggi elettorali e, quindi, la vittoria. Prima di questo vertice, nonostante la sintonia mostrata e il bozzetto del simbolo con i tre cognomi dei leader poggiato sul tavolo, Berlusconi e Salvini hanno avuto una sfida che come unica arma aveva i corrispettivi simboli. Dalla parte del cavaliere sul simbolo di Forza Italia, nonostante non possa essere il prossimo premier, spicca il testo “Berlusconi presidente; tutta la vicenda del logo rappresenta a tutti gli effetti una cosiddetta fake news data la già citata incandidabilità del cavaliere. Dalla parte di Salvini, egli non fa altro che rilanciare il suo “Salvini premier” che ormai spicca da diverso tempo sul simbolo della Lega.

Nicolas Maddalena