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Tu che usi i social per offendere e umiliare – Dafne Calvarese

Di Calvarese Dafne

 

Hai mai pensato che tutti i messaggi, le chiamate e gli insulti non siano altro che la manifestazione chiara ed evidente di un sentimento? Hai mai pensato a quali siano le reali motivazioni che ti spingono a infierire incessantemente su una persona fino a farla dubitare di se stessa? Io penso di saperlo. Comprendere la cattiveria è estremamente semplice in quanto è scatenata dall’istinto incontrollabile di portare gli altri al medesimo stato mentale in cui ti trovi. Allo stesso modo degli haters che insultano cantanti e attori per cercare di risanare il loro complesso di inferiorità, così ti accanisci con costanza e impegno nei confronti di chi ammiri a livelli così alti da aver raggiunto la sottile linea di confine tra ammirazione e invidia, superandola. Perchè si sa, colui che non brilla di luce propria si sente in dovere di affievolire chi splende al fine di far risaltare il debole chiarore che emana. Questa strategia semplice è tuttavia inefficace, e non ti aiuterà a raggiungere il tuo scopo. L’incantevole bellezza di una stella non potrà mai neanche essere paragonata alla lampadina piccola e sporca che rappresenti. La tua luce è flebile e incerta. Per quanto la notte possa essere buia e imponente, una stella che brilla di luce propria sarà sempre visibile e viva. Se in qualche situazione ti sei sentito vincitore e appagato, sappi che sono state le tue più grandi sconfitte perchè, nonostante i tuoi innumerevoli sforzi, non colmerai mai il tuo vuoto che ti divora. Rimarrai bisognoso di attenzioni senza mai riceverle, e i tuoi estenuanti tentativi non serviranno a nulla. L’unica cosa che potrai ottenere è la serenità data dal riflesso di colui o colei che tenti invano di spegnere.