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Tu che usi i social per umiliare e offendere – Tommaso Sabbadini

Di Tommaso Sabbadini

 

Caro Ivan,

è qualche tempo che seguendoti sui social, noto modi, toni e parole che mi lasciano allibito.

Ti conosco da molto tempo e ricordo molto bene alcuni momenti divertenti che abbiamo condiviso quando andavamo a scuola insieme. Sei sempre stato “birichino”, come dicevano le maestre, ma sempre con fare simpatico e leggero. Mi facevi molto ridere. Leggendo e rileggendo le tue parole, oggi, non riuscivo in nessun modo a ritrovare quel bambino che ho conosciuto. Cosa ti è successo? Dov’è finito l’Ivan di una volta? Finchè non me lo spiegherai, non posso capire cosa ti porti ad agire così! So solo che a leggere quanto scrivi provo un dolore immenso. Se poi immagino che queste tue parole, e le foto che usi, saranno sicuramente lette dalla persona vittima della tua cattiveria, il dolore mi diventa quasi insopportabile. Cosa mai ti può essere successo per rendere così insensibile il tuo cuore e così irrazionale la tua mente? La gravità di cosa stai facendo è anche incrementata dal dove lo stai facendo. Non stai parlando con qualche tuo amico tra le mura di una stanza (non che sarebbe giustificato comunque!), ma stai lasciando le tue parole su un muro letto da migliaia di persone! Nel fare così stai facendo prima di tutto male a te stesso, perché metti in mostra la parte peggiore che c’è in te di fronte al mondo. La violenza e il peso che stai muovendo contro la persone che è in difficoltà è un’ azione della peggiore vigliaccheria che abbia mai incontrato. In nome dei tempi passati e di quello che abbiamo imparato insieme senza fare del male a nessuno, ti chiedo di fermarti. Fermati, Ivan, prima che sia troppo tardi.