Come fare successo, istruzioni per l’uso

Di Elisa Navarra.

Dagli artisti migranti alle lauree infinite. Perchè in Italia nulla sembra bastare?

Primo passo: fuori dall’Italia

La priorità di ogni persona è la felicità, e nonostante la Costituzione Americana sia l’unica al mondo a dichiararlo come un diritto fondamentale, essa è indirettamente un principio cardine di ogni Costituzione. Allora il raggiungimento delle proprie ambizioni e la protezione nei percorsi per raggiungerli devono essere l’obbiettivo finale di ogni stato. Sicurezza, innovazione, istruzione sono ministeri da portare avanti affinchè lo Stato funzioni nel migliore dei modi e il singolo cittadino sia libero di realizzarsi dentro il proprio Paese. Perchè questo in Italia sembra non succedere?

Secondo passo: io italiano

Già Nicola Turni spiegava per il Corriere della Sera come per gli artisti italiani sia possibile vivere d’arte solo all’estero poiché l’unico sostentamento possibile in Italia è attraverso i privati. Realizzarsi all’estero ma avere gli affetti in patria è il prezzo da pagare per essere un artista italiano. La lotta e la condanna che da secoli ogni artista deve vivere. Questi sacrifici infatti non sono figli solo del XXI secolo, già Goldoni nel 700 ha trovato il rispetto che il suo operato meritava solo migrando in Francia e il suo ultimo atto di provocazione alla patria fu scrivere le proprie memorie in francese anzichè in italiano. Nonostante la ”fuga” sembri un passo inevitabile per la crescita e l’affermazione sia di artisti che di studenti, essi non mancano mai di ribadire la propria appartenenza al bel Paese. Perchè nulla eguaglia il timbro made in italy.

Apprendisti con esperienza cercasi

Usciamo dal liceo con centinaia di ore spese tra libri e alternanza scuola- lavoro, preparati per un lavoro che per noi non c’è, allora corriamo in università, dopo la laurea, il master ma tutto questo da noi non basta. Avere a 30 anni più voci sul curriculum di un uomo di 60 non basta. Facciamo la valigia e troviamo all’estero le opportunità che in Italia non troveremmo mai. Perchè questo paradosso?
La formazione non è certamente il problema. Tra i maggiori esperti mondiali i nomi italiani non mancano mai e sono anzi quelli a spiccare maggiormente. Il problema è presente nella seconda fase: trovare lavoro e crescere. I posti ci sono ma sono occupati da versioni obsolete di impiegati ormai demotivati dal ruolo occupato da troppo tempo. I posti si possono creare ma le assicurazioni e la credibilità data ai giovani nella penisola sono praticamente inesistenti. La soluzione? Una valigia roncato da €70 presi dal buono cultura e un biglietto Ryanair per la destinazione della settimana. Il biglietto di ritorno a 40anni in prima classe Alitalia. Il posto, caro italiano, lo avrai.
Per maggiori informazioni visitare il sito mollotutto.com magazine online dedicato agli italiani che vogliono lasciare la penisola in cerca di fortuna all’estero.