Le statistiche che ci giungono dagli Stati Uniti in merito all’argomento delle tecnologie destano delle grandi preoccupazioni tra gli psicologi di tutto il mondo.
In America, infatti, il 36% dei bambini con meno di un anno ha già utilizzato un cellulare intelligente. Inoltre, il 15% ha fatto uso di almeno una app e il 52% ha guardato un film o un cartone animato da uno schermo portatile.
In Australia, le statistiche non sono meno preoccupanti: il 68% delle persone di età compresa tra i 3 e i 17 anni passano circa 22 ore a settimana su internet. (Quasi un’intera giornata a settimana viene trascorsa su uno schermo mentre il resto del mondo va avanti).
A lanciare l’allarme è stata la psicologa Mandy Saligari, esperta in dipendenze e rapporti familiari. La dottoressa afferma che dare uno smartphone o un tablet a un bambino o ad un adolescente che non ha la capacità di gestirsi, equivale a fornirgli un grammo di cocaina o una bottiglia di vino.
“Perché poniamo così poca attenzione ai prodotti tecnologici rispetto alle droghe o all’alcol, quando hanno lo stesso effetto sugli impulsi cerebrali?” è la domanda che Saligari pone ai suoi pazienti e al resto del mondo.
I danni che recano gli smartphone sono molteplici, tra cui problemi alla retina, l’influenza sul cervello ancora in fase di sviluppo e l’incapacità di relazionarsi con i coetanei. Inoltre, con l’avvento della tecnologia, si sono espansi dei fenomeni quali l’autolesionismo (conseguenza del cyber bullismo) e il sexting.
Se perfino Steve Jobs non permetteva ai suoi figli di usare l’iPad o l’iPhone ci sarà una ragione? E tu, pensi di essere dipendente da smartphone? Come sarebbe, secondo te, un mondo senza i telefoni intelligenti?
Generazioni 2.0