IL SILENZIO DEGLI SPAZI INFINITI

Quando sentiamo parlare di “galassie”, “stelle” o “buchi neri”, gli occhi di adulti e bambini brillano. Ma conosciamo davvero il cosmo come pensiamo? Noi alunni delle classi terze della secondaria di I grado dell’IC Pascoli di Silvi in provincia di Teramo abbiamo avuto l’opportunità di approfondire la tematica partecipando ad un seminario di astrofisica.La nostra scuola ha voluto così celebrare la “Giornata internazionale delle donne nella scienza”, istituita dall’ONU nel 2015 e che ricorre l’11 febbraio di ogni anno, organizzando un incontro di approfondimento su stelle e onde gravitazionali con una giovanissima scienziata.

L’incontro si è svolto presso l’aula magna del nostro istituto il giorno 24 febbraio 2018 e il seminario dal titolo“Onde gravitazionali” è stato condotto dalla Dott.ssa Francesca Badaracco,  giovanissima laureata in Fisica che,a soli 25 anni,è studentessa PhD del GSSI, Gran Sasso Science Institute dell’Aquila in Abruzzo.

Vi siete mai chiesti se nell’Universo esiste qualcosa di così potente che con un suo minimo movimento può cambiare lo spaziotempo? Forse no, ma Einstein sì! Ed aveva ragione! Albert Einstein è stato il primo ad ipotizzare l’esistenza di onde speciali provenienti dal cosmo e capaci di distorcere lo spazio e il tempo, ma nel 1905 non c’erano ancora gli strumenti capaci di rilevare il passaggio di onde che, viaggiando alla velocità della luce, non si vedono, non si sentono, non si toccano e i nostri corpi non possono dunque percepire.Oggi quello strumento speciale capace di rendere visibile l’invisibileesiste e porta il nome di interferometro o rilevatore di onde gravitazionali; ne troviamo uno in Europa, in Italia vicino a Pisa, chiamato Virgo e un altro negli USA, chiamato LIGO, acronimo di Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory.L’interferometro è formato da tubi lunghi 4 km e disposti a “L”. Al centro dei tubi corre continuamente un laser che viene riflesso da un sistema di specchi. La distanza che impiega il laser a raggiungere lo specchio sul fondo e ad essere respinto è sempre la stessa, ma si è notato che al passaggio di onde gravitazionali impiega poco di più: il primo rilevamento di questo tipo c’è stato nel 2015  ed è valso il premio Nobel per la Fisica a 3 scienziati statunitensi nel 2017.

La nuova sfida, ci ha spiegato la Dott.ssa Badaracco, è ora riuscire a quantificare l’interferenza generata dall’onda gravitazionale, ma intanto l’effetto predetto dalla teoria della relatività di Einstein inizia ad assumere un contorno più definito.

Abbiamo poi proseguito il nostro viaggio tra le galassie alla ricerca dell’origine delle onde gravitazionali. Le onde gravitazionali sono emesse da masse asimmetriche e massicce in movimento come ad esempio coppie di buchi neri, di stelle di neutroni o di esplosioni di supernove.Le supernove sono stelle massicce che essendo così grandi bruciano di più e più in fretta, a tal punto da restare schiacciate dal loro peso.E’ incredibile, ma quasi ogni secondo esplode una supernova e lo spazio viene illuminato dagli accesi colori che rilascia a seconda delle onde emanate.Poi ci sono le stelle morenti con una massa ancora più grande che alla fine collassa in stella di neutroni e successivamente in buco nero.Il buco nero contiene 20 miliardi di masse solari e queste enormi masse sono capaci di distorcere tutto, anche la luce.Vi piacerebbe avvicinarvi ad un buco nero? E’ troppo presto per scoprire i segreti di queste masse, ma è certo che avvicinandoci potremmo subire un processo di spaghettificazione, cioè il nostro corpo verrebbe schiacciato quasi come uno spaghetto.

Tutti siamo rimasti stupiti dalle grandiose esplosioni di stelle che nascono e muoiono continuamente nello spazio e grande è stata la sorpresa nel renderci conto che tutto ciò è ancora più incredibile perché avviene nel silenzio più profondo mentre per noi sulla Terra la vita prosegue regolarmente come se nulla accadesse: il silenzio eterno degli spazi infiniti ci ha incantati.

Ripensando alle parole del noto scienziato Stephen Hawking, che abbiamo avuto modo di conoscere attraverso la narrativa per ragazzi scritta insieme alla figlia Lucy di cui la prof. ssa di italiano Silvia Marrone ci ha consigliato la lettura, se è vero che “la considerazione dei buchi neri suggerisce non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonde gettandoli dove non li si può vedere”, a conclusione del seminario siamo ancora più convinti che l’umanità non si stancherà tanto facilmente di cercare i dadi per continuare a giocare.

Questo incontro ci ha insegnato molto sulla scienza e per questo ci riteniamo fortunati e ringraziamo il rettore del GSSI dell’Aquila prof. Eugenio Coccia, il coordinatore dell’area di fisica del GSSI dr. Francesco Vissani, la dirigente del nostro istituto prof.ssa Maristella Fortunato, l’insegnante di scienze prof.ssa Felicia Cupelli e tutte le donne come Francesca Badaracco che si dedicano al difficile campo della ricerca scientifica in cui, abbiamo capito, occorre essere molto pazienti oltre che competenti perché i risultati non sono immediati e arrivano a distanza anche di anni.

Classe III D

Sc. Sec. di I grado

IC Pascoli di Silvi (TE)