Storie e significati dell’8 marzo

Ogni anno l’otto marzo, celebriamo la giornata delle donne, conosciuta più comunemente come festa delle donne. Ma quali sono le origini e le motivazioni di questa ricorrenza? Circolano molte versioni diverse sul perché la donna venga celebrata l’8 Marzo, molte delle quali non hanno riscontri storici; la più conosciuta, anche se priva di prove storiche, è che l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una fabbrica di camicie Cotton o Cottons avvenuto nel 1908 a New York.

Il tema della celebrazione però resta chiaro: durante questa giornata vengono ricordati tutti i progressi e le battaglie sociali che le donne di tutte il mondo sono state costrette e sono costrette ad affrontare per ottenere gli stessi diritti riconosciuti solo al sesso opposto. Oggi ciò che può apparire scontato o normale, non è stato sempre così nel corso dei secoli, come ad esempio nel caso dei diritti delle donne. Basti pensare che circa un secolo fa le donne non avevano diritto al voto o di pensare ad una vita fuori dalle mura della casa. Infatti alle donne spettava solo occuparsi della crescita e la cura della propria famiglia senza poter aspirare a obiettivi diversi da quelli familiari. E’ solo grazie al lavoro e al sacrificio di alcune donne, che hanno messo da parte talvolta anche la propria libertà, perchè possiamo dare oggi alla figura della donna un valore diverso, più rappresentativo. Queste donne hanno combattuto vere e proprie guerre sociali, contro quelli che erano gli stereotipi che non permettevano alla donna di potersi affermare come membro attivo della società. Nella maggior parte dei casi, queste rivoluzioni non sono state pacifiche, ed hanno apportato notevoli cambiamenti riguardo agli schemi tipici della società. Cambiare la mentalità generale non è stato facile, anche perché oltre alle ideologie sociali le donne si sono dovute scontrare con le ideologie religiose che predicano una visione totalmente diversa tra uomo e donna.

Si è soliti credere, che sia l’uomo a muovere i passi per cambiamenti storici, ma non è del tutto così. Infatti, in eventi come la Rivoluzione Francese, la presa della Bastiglia avvenne grazie all’intervento della popolazione femminile. Inoltre eventi più recenti, come la rivoluzione birmana, sono stati possibili grazie all’impegno di donne che rinunciando alla propria incolumità hanno conquistato, non solo la propria libertà,ma anche quella del resto del popolo. Questo è il caso di Aung San Suu Kyi, donna birmana che pur rinunciando a vivere con la propria famiglia preferì combattere contro la dittatura che opprimeva la Birmania. Costretta ai domiciliari seppe resistere senza perdere mai la speranza e soprattutto mantenendo un carattere pacifico e sereno nei confronti di un regime che di pacifico non aveva nulla. Grazie al suo carisma ha saputo convincere il resto del popolo che un futuro migliore fosse possibile, e adesso si ritrova alla guida dello stesso Paese che l’aveva costretta a rinunciare alla propria libertà.

Vite come quella della presidente Birmana, servono a ricordarci che le donne hanno e meritano gli stessi diritti e le stesse opportunità, quali quelli degli uomini. Anche se esempi, come quello sopra-riportato, sono di auspicio per una parità sociale tra uomo e donna, resta comunque molto da fare affinché sia la donna che l’uomo vengano considerati pari. La giornata della donna è un evento celebrato in scala mondiale. Anche se nella nostra società, la donna ha ormai un ruolo diverso rispetto a quello del secolo precedente, in molti Paesi del mondo le donne sono costrette a vivere nell’ombra dell’ignoranza umana, quella che considera la donna inferiore all’uomo. E’ vero che uomo e donna non sono uguali, è la stessa natura a ricordarcelo, ma una società perfetta è quella dove viene attuata una collaborazione tra uomo e donna, dove esiste una profonda parità tra i sessi. Infine affinché una società sia definita giusta, corretta e solida, è necessario che in essa gli stessi diritti vengano riconosciuti sia agli uomini che alle donne. Andrea Buccheri IV A