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“Cyberscudo Battibullismo”: i genitori digitali si certificano

E’ nato a Milano il primo corso per diventare “Genitori digitali” a cura di AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico) e Pepita Onlus, che rilascia ai partecipanti, che superano un esame scritto, la certificazione “Cyberscudo Battibullismo”.

Tra le tematiche affrontate vi sono: la struttura delle App più scaricate e utilizzate dai ragazzi, i rischi legati a un uso errato della rete, come il Sexting e atti di cyberbullismo.
Lo scopo è portare dunque i giovani a responsabilizzarsi e affinché ciò avvenga occorre che tutte le figure educative si uniscano per prevenire questi eventi, attraverso un corso di formazione.

“I genitori devono fare i genitori e non gli amici dei figli”.
Adolescenza e preadolescenza, fasi in cui i ragazzi sentono la necessità di avere una loro indipendenza, staccarsi dalle figure genitoriali e confrontarsi con i coetanei. È un periodo fortemente delicato in cui i genitori devono saper entrare delicatamente nelle loro vite, reali e digitali, così da essere un riferimento concreto.
Questi problemi hanno, nella maggior parte dei casi, origine da un nucleo familiare apparentemente normale, nella quale le attività più comuni, come cenare, sono compromesse dalla funzione che hanno gli strumenti tecnologici, come la tv o gli smartphone, che spesso alterano la comunicazione tra i componenti della famiglia, o l’annullano completamente.

Nessuno parla, nessuno ascolta, nessuno condivide niente.
Questa è così chiamata “famiglia dissociata”. Per migliorare la situazione, occorre attuare un percorso educativo ben organizzato, applicato dal periodo infantile, dove l’intero nucleo svolge delle attività con l’utilizzo dei mezzi tecnologici. Risulta più semplice mettere un bambino, soprattutto nei primi anni di vita, davanti a un televisore, che oggi svolge innumerevoli compiti come quello di “babysitter”. Ma con il passare del tempo se ne pagheranno le conseguenze, in quanto molti di essi, durante la crescita, hanno bisogno di un aiuto esterno per superare la possibile fase di confinamento. Sul piano psicologico un fenomeno frequente è quello della sindrome di Hikikomori, un termine giapponese utilizzato per designare quei ragazzi che hanno deciso di annullare la sfera sociale, cercando livelli estremi di isolamento.

Dunque la rete influisce su molti aspetti della nostra vita, da quella familiare a quella scolastica/lavorativa, sociale e privata, reale e digitale.
Ora le famiglie riconoscono i rischi che può portare il Web, ma non sanno come intervenire. Si sento soli. Cercano aiuto. Chiedono di essere supportati da un professionista, per questo nasce il corso per diventare “genitori digitali”, che verrà ripetuto in altre parti d’Italia e che sta avendo riscontri positivi. Questo è importante poiché ci fa comprendere quanto i genitori vogliano supportare i figli in questo ambito che sempre più si sta evolvendo, nei sui aspetti positivi e negativi.

 

Generazioni 2.0