ELEZIONI 2018 – COME LE HANNO VISSUTE I NEO DIOCIOTTENNI

Ormai è passata più di una settimana dalle elezioni politiche e, anche se il governo del nostro Paese è ancora incerto, ho deciso di raccogliere i pensieri di due ragazze da poco maggiorenni e che, lo scorso 4 marzo, hanno dovuto votare.

Per la prima volta avete avuto la possibilità di votare, l’avete fatto? Perché?”

Ambra: “Si, il 4 marzo mi sono recata a votare per la prima volta ed ho deciso di farlo, in quanto, nonostante fossi una presenza “nuova” all’interno dell’ambiente politico, volevo esserne partecipe, esprimere la mia preferenza e, nel bene e nel male, essere artefice del futuro del mio Stato.”

Dello stesso parere è la sua coetanea, Jessica, che riassume il suo pensiero in una semplice frase: “Sono andata a votare perché è un mio diritto e dovere.”

Sono molti i giovani che, invece, hanno deciso di non farlo. Cosa ne pensate della loro decisione?”

Ambra: “Generalmente non condivido questa scelta dei giovani. Questi scelgono di essere passivi in quanto convinti di non poter cambiare la situazione.”

Jessica: “Esatto! Inoltre, quando si tratta di giovani donne che decidono di non votare, la considero una mancanza di rispetto nei confronti di coloro che hanno lottato per farci ottenere gli stessi diritti degli uomini.”

Ed i vostri amici e coetanei? Loro sono andati a votare?”

Jessica: “Si , sono andati a votare.”

Ambra: “Discutendo con i miei compagni ho riscontrato una forte partecipazione alle elezioni.”

Sapete/Sapevate che votare è sia un diritto che un dovere civico? Sapete/Sapevate cosa significa?”

Jessica: “Si, sapevo che votare oltre ad un diritto è, appunto, anche un dovere.”

Ambra: “Esattamente! Questo significa che, in quanto persona maggiorenne, uomo o donna, ho il diritto, quindi la facoltà, ma anche il dovere, ovvero l’obbligo, di votare, in quanto cittadino/a italiano/a.”

Ci avete pensato a lungo prima di scegliere chi votare oppure la scelta vi è stata chiara fin da subito? Se no, come avete fatto a scegliere?”

Ambra: “Inizialmente non avevo le idee molto chiare, infatti ci ho messo un po’ di tempo prima di decidere chi votare. Alla fine ho scelto la proposta che mi sembrava avesse il programma “giusto” per risolvere le problematiche dell’Italia.”

Jessica: “Anche io ci ho pensato a lungo. In primis bisogna tener conto del fatto che tutte le promesse che i politici fanno nei comizi potrebbero non essere mantenute; poi ho scelto, dopo aver letto tutti i programmi elettorali, un partito che rispecchiava i miei ideali.”

Ne avete parlato in famiglia, a scuola o vi siete informate da sole sui partiti e sulle varie proposte?”

Jessica: “Ne ho parlato molto in famiglia, ma ho anche fatto delle ricerche su internet.”

Ambra: “Lo stesso vale per me. Ho fatto alcune ricerche autonome su internet, ma ne ho parlato anche con i familiari.”

Pensate che i giovani debbano essere maggiormente sensibilizzati alla politica italiana? In che modo?”

Jessica: “Io penso che i giovani italiani spesso non abbiano le idee chiare e siano facilmente influenzabili; la scuola sarebbe il posto ideale per spiegare ai ragazzi l’importanza del voto.”

Ambra: “Si, assolutamente! Magari organizzando convegni o comizi politici dei vari partiti candidati, non solo nelle scuole ma anche nelle proprie città, così da dare ai ragazzi la possibilità di comprendere le reali proposte e scegliere il meglio secondo, ovviamente, il proprio metro di giudizio.”

Per concludere, come pensate che sia andata questa prima esperienza di voto? Ne avete capito l’importanza oppure l’avete trovata inutile?”

Ambra: “Personalmente ho trovato questa esperienza di voto molto importante, in quanto ha contribuito a rendermi partecipe alla vita del mio Paese, ma soprattutto a sentirmi artefice del suo futuro.”

Jessica: “Io sono molto felice di essere andata a votare, perché mi ha fatto sentire effettivamente coinvolta in quelle che sono le vicende del nostro Paese.”

Di Bartolo Anna