INTERVISTA

Ho intervistato Ilaria Pilla, giovane 26enne di Fornelli, un paese in provincia di Isernia, perché negli ultimi giorni lei e altri abitanti del suo paese hanno partecipato al programma televisivo “Mezzogiorno in Famiglia”.

Cosa si prova a partecipare ad un programma televisivo?

E’ sicuramente un’esperienza nuova, divertente, con i suoi pro e i suoi contro, perché sebbene sia una bellissima avventura è anche faticosa: il programma viene trasmesso in diretta ed è quindi importante capire bene i meccanismi, sentirti a tuo agio davanti alle telecamere (anche perché se si fanno delle figuracce non viene tagliato niente!). Quindi è assolutamente affascinante capire anche come funziona un programma televisivo, quello che c’è dietro, com’è in realtà uno studio televisivo (perché mentre in tv sembra enorme, quando sei lì ti accorgi che è una stanzetta), come vengono cambiati gli scenari in pochissimo tempo… Poi c’è anche la parte più difficile del programma: il concentrarsi! Mettersi in gioco in questo caso significa rappresentare un paese intero e se fai una brutta figura sai che c’è una telecamera e che ti stanno guardando tante persone. Non è facile stare lì!”

Quindi eri nervosa?

Molto! Ero nervosa, tremavo, mi faceva male tutto e ho dovuto prendere dei tranquillanti! Mi è persino venuto un herpes.”

Come vi dovevate preparare e organizzare lì in studio?

Noi concorrenti veniamo portati in studio dal venerdì (però soltanto nella prima puntata) e quel giorno si tengono le prove generali. In quell’occasione c’è una persona che ti spiega tutto ciò che devi fare, come ti devi muovere, dove ti devi mettere, come sederti, come porti davanti alle telecamere… In genere mentre si sta svolgendo un gioco, i concorrenti del gioco successivo si devono preparare in un altro punto dello studio, è quindi fondamentale sapere cosa fare. Dopo averci fatto vedere i giochi e averci letto il regolamento, ci sono un sacco di scartoffie da firmare. A questo punto, più o meno sei pronto per la diretta del sabato mattina, in cui si fanno tutti i giochi.”

In queste settimane avete dovuto sfidare due paesi diversi, Aviano e Roccapalumba. Qual era il clima in studio? Che rapporto c’è stato con i giocatori avversari?

Con i ragazzi friuliani fin dall’inizio si è sentita una certa rivalità perché essendo loro i campioni in carica, si sentivano molto più forti di noi e c’era da parte loro questo “sentirsi al di sopra”. Loro ci sfidavano apertamente, lanciando battutine e risatine. Questo ha reso le prime due puntate molto tese perché era molto forte la competitività. Invece con i siciliani è stato completamente diverso. Noi, da campioni, non abbiamo seguito l’esempio dei nostri predecessori e ci siamo posti diversamente nei loro confronti. Abbiamo fatto subito amicizia, anche chiacchierando e presentandoci a vicenda nei camerini, che erano comunicanti. In trasmissione il clima è ovviamente stato molto più sereno: ci facevamo forza a vicenda e ci scambiavamo degli applausi. Vediamo con i prossimi avversarsi, i marchigiani, cosa accadrà.”

Hai conosciuto diverse personalità dell’intrattenimento italiano. Come ti sono sembrati?

Dipende da persona a persona. Alcuni sono così come appaiono, quindi molto simpatici, disponibili… persone comuni.

Altri sono nella realtà completamente diversi da come li vedi in tv. Questa cosa mi ha reso parecchio triste, perché alcuni di loro ci hanno trattati davvero male, erano antipatici e indisponenti, nemmeno ci salutavano! Persone un po’ finte.

Molti però cercano di metterti a tuo agio: capiscono che sei lì per la prima volta e vogliono aiutarti allentando la tensione.”

Questo programma ha anche dei giochi da fare in paese. Come si preparano?

La nostra squadra è divisa in due, una parte gioca in studio, l’altra in paese. Ci sono diversi giochi da fare. Questi vengono preparati durante la settimana perché ci viene comunicato quali saranno i giochi del fine settimana con un po’ di anticipo. I nostri giocatori hanno quindi la possibilità di allenarsi e migliorarsi fino al giorno della diretta. Oltre ai ragazzi che giocano, c’è anche un altro gruppo numeroso di persone che presentano gli usi e i costumi tradizionali del luogo. Nel corso della settimana bisogna fare delle proposte alla Rai, che è molto rigida! Loro scelgono quelle che sembrano più attinenti e quindi ci si organizza di conseguenza. Poi c’è l’angolo del cibo, un must del programma, che molte signore di Fornelli hanno aiutato ad organizzare, cucinando (anche in diretta). Tutte queste persone sono volontari, che lo fanno per il paese.”

Cosa significa per il tuo paese partecipare a questo programma?

E’ una grande rivalsa. Fornelli, fino a pochi anni fa non era molto conosciuto. Partecipare a “Kilimangiaro” e adesso a quest’altra trasmissione, ha permesso al nostro borgo di diventare famoso! Ciò sicuramente richiamerà un sacco di turisti perché è un programma molto visto, con il record di ascolti nelle sue fascie di orario. Quello a cui punta il paese è farsi pubblicità; tutto quello che è stato investito, sia nel borgo che nella trasmissione, speriamo che sia ripagato!”

A questo punto possiamo dire “viva Fornelli”…

Sì! Viva Fornelli! Votate Fornelli!”

 

PETRANGELO REBECCA