INTERVISTA

Al giorno d’oggi sono tante le persone che decidono di lasciare il proprio Paese per cercare fortuna all’estero. Sicuramente ora il fenomeno è maggiormente diffuso, ma si tratta di un caso che riguardava anche gli anni passati. Oggi ho la possibilità di approfondire questo aspetto grazie a mio nonno che ha vissuto in prima persona il fenomeno dell’immigrazione.

  • Quali erano le condizioni economiche nel periodo in cui hai iniziato a lavorare?

  • Ho iniziato a lavorare quando ero molto giovane, alla tua età avevo iniziato già da qualche anno. All’inizio la situazione non era molto difficile, la maggior parte dei miei coetanei avevano tutti un impiego.

  • Poi cos’è successo?

  • Dopo qualche anno che iniziai a lavorare molta gente cominciò ad essere mandata a casa e un giorno toccò anche a me. Era il 1972, né io né tua nonna lavoravamo, così la decisione di partire fu quasi obbligata. Dovevo portare avanti la famiglia in qualche modo!

  • Perché hai deciso di andare proprio in Svizzera?

  • Lì vivevano due miei amici, sono stati loro a consigliarmi di raggiungerli a Zurigo, mi dicevano che lì avrei trovato immediatamente lavoro e così fu.

  • Quali sono state le difficoltà che hai incontrato nel vivere in Svizzera?

  • Sicuramente la lingua, ma solo all’inizio, poi si impara senza difficoltà. Pensavo che sarebbe stato impossibile parlare francese, ma una volta lì è stato tutto più semplice. La difficoltà più grande era quella di stare lontano dalla mia famiglia, ma riuscivo ad andare avanti perché mi ripetevo sempre che ero lì per loro.

  • Perché hai deciso di tornare in Italia?

  • In realtà il mio piano non era quello di tornare. Avevamo deciso che una volta che avessi preso una casa, sarebbero venuti anche tua nonna e tuo padre. Ma tredici mesi dopo il mio arrivo a Zurigo tua nonna mi fece sapere che la situazione lavorativa a casa stava migliorando e che il cugino aveva bisogno di nuovi dipendenti per la sua impresa di costruzioni.

  • Hai deciso subito di tornare?

  • All’inizio ero un po’ preoccupato, ma se sarebbe andata male in Italia sarei potuto ritornare in Svizzera. Così ho pensato “provare non mi costa nulla!”

  • Una volta tornato in Italia le cose sono andate bene?

  • Si, fin da subito. Iniziai a lavorare nell’impresa del cugino di tua nonna, prendevo anche uno stipendio soddisfacente! E poi lavorare “a casa” era tutta un’altra cosa.

  • Sei contento di essere tornato qui?

  • Si! Ovviamente! Qui ho la mia famiglia, e sono soddisfatto dei miei anni di lavoro.

  • Okay…penso possa bastare così, grazie per avermi raccontato la tua storia.

  • Di niente, sempre a tua di

sposizione!

Sicuramente oggi la situazione lavorativa nel nostro Paese non è poco complicata come lo era circa 50 anni fa, ma spero di avervi fatto piacere nel rendervi partecipi della storia di mio nonno e che possiate trovare il coraggio di cogliere le possibilità che la vita vi offre.

 

GALLIANO MARTINA