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Intervisto il mio Maestro di Conservatorio, insegnante di flauto, per conoscere di più sul suo percorso di studi e sulle sue attività al di fuori dell’insegnamento.

– A che età ha iniziato lo studio del flauto?

Ho iniziato a studiare all’età di circa dieci, undici anni. Mi iscrissi al Conservatorio di Napoli e iniziai i miei studi sotto la guida del Maestro Pasquale Esposito che ricordo con molto affetto.

– Qual è stata la costante del suo percorso di studi?

Dai primi studi in Conservatorio, sino al diploma di perfezionamento presso l’Accademia Chigiana di Siena, ho sempre mantenuto alta la voglia di fare e, soprattutto, la passione, che non deve mancare mai in un musicista.

– Crede che la passione e l’impegno siano tutto per lo studio del flauto?

Credo che alla base sia necessaria anche una certa predisposizione allo studio del flauto, così come per qualsiasi altro strumento. Chiunque intraprenda lo studio della musica deve scegliere il giusto canale che gli permetta di esprimersi. Il canale è lo strumento, nel suo carattere, nel suo timbro.

– A che età ha iniziato ad insegnare?

Ho iniziato ad insegnare molto giovane. Avevo meno di trent’anni e ricordo che portavo pochi anni di differenza rispetto ai miei alunni, ma sono sempre stato rispettato e ho sempre avuto un bel rapporto con loro.

– Preferisce l’attività concertistica all’insegnamento?

Diciamo che entrambi hanno un fondamento comune e mi piacciono in egual misura. È tanto bello portare la musica ad un pubblico in teatro, ma lo è altresì istruire dei ragazzi che vogliono fare della musica il loro percorso di vita. In entrambi i casi cerco di esternare al massimo l’amore che ho per la musica, mia compagna di vita.

– Quale brano ci consiglierebbe per ascoltare il flauto in primo piano?

In realtà ce ne sono diversi. Amo il flauto tanto nei concerti di Mozart per flauto e orchestra quanto nei brani moderni dei compositori del Novecento. Non saprei sceglierne uno con precisione.

PERPETUA ANDREW