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«A scuola mi dicevano: ucciditi». Ragazzina si lancia da una finestra a 12 anni

‘’Una ragazzina sola e in lacrime seduta nella sua cameretta davanti a un foglio di carta. Vuole scrivere il suo addio al mondo perché fra un minuto spalancherà la finestra e butterà via i suoi 12 anni.’’
Le sembra di avere più coraggio per morire che per continuare a vivere. Immagina mamma e papà che leggeranno quando tutto sarà finito. Devono sapere che «io stavo soffrendo e morendo dentro di me», che certe parole ferivano più di coltelli e «mi facevano piangere».
Era il 5 aprile e la ragazzina scelse di vivere. Nascose le lettere e si diede malata. Niente scuola per tutta la settimana, quindi niente bulli. Ieri però era di nuovo tempo di tornare in classe, un pensiero insopportabile. Tanto insopportabile da farle trovare il coraggio che le era mancato dieci giorni fa. È salita sul davanzale della finestra e si è buttata giù pochi minuti prima che sua madre andasse in camera a svegliarla.
Disperata e con il cuore che batteva oltre ogni limite la donna l’ha raggiunta, abbracciata, rassicurata mentre aspettava i soccorsi. «Tranquilla, tesoro. Sono qui con te, andrà tutto bene». Sua figlia era viva e cosciente, solo questo contava.
La tapparella aperta al piano di sotto ha attutito il colpo, la ragazzina ha fratture varie e lesioni alla colonna vertebrale che all’inizio hanno fatto temere conseguenze gravissime, ma già in serata i medici hanno sciolto la prognosi escludendo il peggio.
Il medico: ‘’Ci metterà un bel po’ ma guarirà.’’
Michele, vicino di casa che l’ha soccorsa assieme a sua madre, è rimasto colpito dalle parole di quella ragazza ferita per terra: «Diceva: “Volevo urlare quello che avevo dentro e non ci riuscivo. Non trovavo il coraggio di dirlo…”».
Quello che aveva dentro era ciò che aveva ripetuto tante volte alle amichette più care: «vivere in un mondo di persone cattive» e di subire quelle cattiverie e di non sopportarlo più perché «stufa di critiche».

GIANCOLA ANNA