Cyberbullismo e sexting: educare all’affettività

Da una ricerca dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, in collaborazione con Skuola.net, è emerso che 1 caso su 3 di bullismo in rete è di natura sessuale.

Tanti sono i ragazzi tentati dalla tendenza di scambiarsi immagini e video che li ritraggono nudi, seminudi o in atteggiamenti sessuali. Le statistiche affermano che l’attuazione di questa pratica avviene già dalla tenera età di 11 anni.

 Revenge porn (vendetta pornografica)

Il 33% degli episodi di ‘bullismo virtuale’ è proprio a sfondo sessuale e le vittime sono per lo più ragazze. Sono tante le  testimonianze di donne che, successivamente alla resa pubblica, spesso da parte dell’ex partner, di materiale di natura sessuale, provano un senso di vergogna che nella migliore delle ipotesi sfocia in seri problemi psicopatologici, come ansia e depressione, e nelle situazioni dove il soggetto è molto debole, nel suicidio.

 

Pull a pig’ (inganna il maiale)

Questa condotta preoccupante è quella che vede protagonisti un gruppo di ragazzi fare a gara per avvicinare una ragazza, considerata poco aggraziata, con l’obiettivo di sedurla per poi umiliarla dicendole che era tutto uno scherzo.Altro non è che un diverso modo di bullizzare per gioco.

Daniele Grassucci, co-founder e responsabile dell’area editoriale di Skuola.net, sottolinea l’importanza dell’educazione come mezzo necessario per combattere questa inclinazione: “Per invertire la tendenza, bisognerebbe far entrare l’educazione all’affettività nelle scuole. Una richiesta che gli stessi studenti ci hanno fatto in più di un’occasione. Una proposta che, perciò, è finita tra le priorità del nostro Manifesto per la scuola del futuro. Il fatto che tale impegno, nel corso dell’ultima campagna elettorale, sia stato preso dai principali leader politici ci lascia sperare che presto diventi realtà.”

E tu sei d’accordo o in disaccordo? Dicci la tua.

Generazioni 2.0

dalla Redazione