Sara Gailli, 16 anni e una vita da atleta

“È una buona idea cominciare sempre dal fondo, tranne quando si impara a nuotare”: così ci dice il talento del nostro istituto, in questa intervista esclusiva

di Federico Agrifogli

Fra i talenti nascosti del nostro istituto vi è quello di Sara Gailli, una giovane alunna frequentante il liceo linguistico, che insieme ad altri studenti come Luca Donati, Giada Garbin, Cristiano Carta, Leonardo Borrelli, Camilla Maccari, Margherita D’Ovidio, Riccardo Piconese, Ilaria Murzilli, Crystal Priori ed Alessandro Russi, si sono recati il 16 gennaio scorso presso la Piscina dell’Acqua Acetosa per partecipare alle Gare provinciali di nuoto. Ecco l’intervista esclusiva che ci ha rilasciato

Quando hai cominciato a muovere i primi passi nel mondo del nuoto?

Ho iniziato scuola nuoto all’età di soli 3 anni, ma mi sono dovuta immediatamente fermare per un anno a causa di una forte otite. Tutto ciò non ha compromesso la mia attività fisica, perché a distanza di un anno ho subito ripreso a nuotare

Quali sono stai finora i momenti più belli e brutti di questo percorso?
Il momento più bello è stato quando ho vinto la mia prima medaglia ai campionati italiani nel 2016, mentre quello più brutto fu quando mi convocarono per delle gare molto importanti a cui non partecipai perché malata

Come hai reagito all’idea di non poter partecipare a quelle gare?

Inizialmente ci rimasi molto male, poi sono riuscita a superare questa delusione in maniera molto positiva, cercando di andare avanti ed ottenere risultati sempre più positivi

Cosa ti piace fare nel tempo libero quando sei lontana da gare e allenamenti?

Purtroppo il tempo libero a disposizione è pochissimo perché mi alleno dal lunedì al sabato per circa tre ore, quindi l’unico giorno libero sarebbe la domenica, che però molte volte è occupata da gare a cui devo partecipare. Nel complesso però mi piace uscire con gli amici della piscina, ma in particolare amo stare con la mia famiglia, dal momento che – essendo molte volte in trasferta – la vedo di rado

Come riesci a combinare il fattore studio con quello dello sport?

Diciamo che torno a casa sempre verso le sette di sera, quindi cerco di studiare quelle due-tre ore, poi mi metto a letto perché sono decisamente distrutta. Però, nonostante tutto, riesco a mantenere una media scolastica soddisfacente

Segui e ti piacciono anche altri sport oltre al nuoto?

Ho sempre detto ai miei genitori che, se dovessi avere un’altra vita, vorrei fare ginnastica artistica, perché è uno sport che mi piace fin da quando ero bambina. Devo dire però che, prima di cominciare a nuotare, frequentavo delle lezioni di ginnastica artistica, ma poi mi sono sentita di andare verso il nuoto

Cos’è che ti attrae di questo sport?

Il mio interesse verso questo sport sta negli sforzi che faccio ogni volta che mi alleno. Sacrifici poi ripagati da mille soddisfazioni: una di queste è stata quella di partecipare alle provinciali a Roma. È vero che anche negli altri sport si fatica tanto, però io qui riesco a comprendere qual è il vero gioco di squadra

Quali sono i benefici di questo sport?

Diciamo che oltre il benessere fisico, vi è anche quello mentale. Perché per affrontare una gara non bisogna solo essere pronti fisicamente, ma anche mentalmente

Come si svolge la tua giornata tipo da atleta?

La mattina mi alzo, faccio colazione e vengo a scuola. Finite le attività scolastiche, mangio un panino ed entro in acqua per due orette. Subito dopo la piscina, mi reco in palestra per poi tornare a casa e studiare quel che posso. Durante i periodi di festività facciamo i cosiddetti doppi. Ciò significa che ci alleniamo la mattina, pranziamo, ci riposiamo due orette, e rientriamo subito in acqua

Ci sono stati dei momenti in cui hai pensato di voler mollare tutto?

Sì, in particolare quando ci sono delle gare in cui sei convinta di non aver dato il massimo. Lì ti butti giù di morale, autoconvincendoti di non potercela più fare. Ma devi essere forte e cercare di andare avanti: questi sono i momenti in cui un atleta dimostra la sua tenacia

Cosa fai prima di una gara?
In genere cerco di concentrarmi sul mio obiettivo e sulla gara stessa, cercando di dare il massimo di me. Anche se l’emozione e l’ansia prendono un po’ il sopravvento, cerco sempre di accantonarle dandomi forza, coraggio e sicurezza