4 marzo 2018: una data importante per i neo maggiorenni corbiniani, debuttanti alle urne. I nostri per la prima volta hanno avuto la possibilità di manifestare la propria volontà e perciò di divenire parte attiva delle sorti del governo italiano. Chissà, magari le emozioni provate hanno avuto la stessa forza ed intensità di quando ci si innamora per la prima volta o di quelle che a breve si vivranno, come la notte prima degli
esami. Che la storia si studia sui banchi di scuola e che ormai la si conosce bene non vi è dubbio alcuno, pertanto si è profondamente coscienti del diritto che si esercita. Ed è sulla base di tale diritto che i giovani si
sono confrontati, magari alcuni hanno trovato certezze, altri ancora perplessità e indecisione. Sicuramente a sentir parlare i nostri padri pare che la veemenza dell’ ideologia politica che ha attraversato gli anni ’70 e ’90 non sia più così forte nella nuova generazione, eppure, il riscontro emerso dall’intervista effettuata all’interno del nostro istituto, smentisce questo luogo comune. La caduta di certi ideali che dominavano durante quei decenni del secolo scorso, che motivava la vis politica del giovane di allora, ha cambiato l’atteggiamento dei giovani nella partecipazione alla vita politica ma non per questo va interpretata come disinteresse. Si tratta della generazione “pragmatica”, nata in un’epocapost-ideologica, la cui attenzione è rivolta verso nuovi ideali, come l’ambiente e i diritti civili. Questi i risultati emersi: La situazione che ne emerge collima con il quadro nazionale ottenuto e la chiave di lettura sembra sortire pochi dubbi. Che i nuovi elettori vogliano dare una svolta decisiva allo scenario politico italiano? Che abbiano riposto le loro speranze in qualcosa che si professa “nuovo” e “distante dal vecchio”? Ai posteri l’ardua sentenza!
Stefano Ciranna
Marika Dell’Albani (II D)