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CRONACHE DA UNA HIGH SCHOOL DEL COLORADO – La scuola in America è esattamente come la si vede nei film

Mi chiamo Giulia e sono un’exchange student in Colorado negli Stati Uniti. Sono ormai passati otto mesi dal mio arrivo in questo piccolo paese di 1.500 persone di nome Elizabeth. Sono arrivata qui in America il 18 di agosto e tre giorni dopo ho iniziato ufficialmente la scuola. Il primo giorno nell’Elizabeth High School mi sono sentita nervosa, eccitata e completamente sperduta.
Fortunatamente tutti gli insegnanti e gli studenti della scuola mi hanno aiutato ad ambientarmi e ad abituarmi a questa nuova vita scolastica così diversa da quella a cui ero abituata in Italia.
Dopo la prima settimana, mi sentivo già una normale studentessa americana!
La scuola in America è esattamente come la si vede nei film: armadietti ovunque, giocatori di basket che fanno passaggi in corridoio al cambio dell’ora, cheerleader in minigonna e pom pom…
Il sistema scolastico americano non ha tredici anni di studi come in Italia, ma solo dodici. Quindi invece di avere cinque anni di scuola superiore, ne hanno solo quattro. Inoltre quando ti chiedono “di che anno sei”, non dicono “sono del quarto”, ma dicono “sono del dodicesimo”. I loro quattro anni di High school hanno persino delle denominazioni. I “freshmen” sono i ragazzi del primo anno, “sophomore” quelli del secondo, “junior” quello del terzo e “senior” quelli del quarto e ultimo anno.
Un’altra delle prime cose che ho imparato è che si va a scuola solo cinque giorni alla settimana e l’orario va delle 7:50 di mattina fino alle 3:10 del pomeriggio. Arrivare in ritardo non è mai ammesso: all’inizio delle lezioni, puntuali come un orologio svizzero, gli insegnanti chiudono la porta dell’aula a chiave così che gli studenti ritardatari siano costretti a passare per l’ufficio della segreteria. Dopo tre ritardi, non ricevi più un richiamo ma una “punizione” e di solito la si sconta di pomeriggio dopo la scuola durante quella che chiamano “detenction”.
La prima settimana mi è capitato di arrivare in ritardo a lezione perché mi ero persa nei corridoi, ma per fortuna sono stati tutti comprensivi.
Prima dell’inizio della scuola, ho dovuto scegliere le materie che avrei dovuto seguire. In totale sono otto per ognuno dei due semestri.
Ogni settimana è a sua volta divisa in “giorni bianchi” e “giorni rossi”. Nei giorni bianchi svolgi le prime quattro materie, in quelli rossi le altre quattro restanti. Entrambi i giorni si alternano di volta in volta e non cambiano mai ordine: se il lunedì ho il giorno bianco, martedì sarà rosso, mercoledì di nuovo bianco, poi giovedì rosso e infine venerdì bianco.
Inoltre gli studenti non fanno mai parte di un’unica classe, sono gli insegnanti a rimanere sempre nella solita aula, mentre i ragazzi appena finita la lezione devono cambiarla.
Questo può avere molti vantaggi e svantaggi.
Uno dei vantaggi migliori è il fatto che ti consente di conoscere molte più persone nella scuola e ti permette di socializzare più in fretta.
Uno svantaggio invece è che sei sempre costretto ad andare “alla ricerca” dell’aula della tua prossima lezione che spesso è anche dall’altra parte dell’edificio.
Dopo la fine di ogni lezione di solito si va al proprio armadietto per lasciarci i libri appena usati e prendere quelli per la prossima classe. Sono tutti dotati di una combinazione di sei cifre, ma anche se la digiti correttamente, sono davvero difficili da aprire e si incastrano facilmente, tanto che spesso mi sono dovuta far aiutare da alcuni miei amici.
Dopo le prime due o tre classi della giornata, c’è il pranzo. La mensa è un posto affollatissimo e tutti si siedono col proprio gruppo di amici. Una cosa che mi ha sorpreso è stato quanto le attività scolastiche extracurricolari incidessero sulle amicizie degli studenti. Sin dal primo giorno c’è stato il tavolo dei giocatori di football, quello delle cheerleader, quello dei ragazzi del gruppo di teatro, quello dell’associazione di tecnologia, quello della banda… Le attività pomeridiane a scuola, sono davvero fondamentali per formarsi il proprio gruppo di amici. Gli studenti non vanno mai in uno specifico centro sportivo per praticare basket, calcio o corsa campestre, perché le attività sono strettamente legate alla scuola e finanziate da essa. Per questo motivo l’edificio rimane sempre aperto tutti i giorni fino alle sette di sera e anche oltre. Se invece non fai nessuna attività extra scolastica, al termine delle lezioni la maggior parte dei ragazzi torna a casa in macchina oppure prende il classico scuolabus giallo che abbiamo visto tante volte nei film!
Ogni volta mi sorprendo di quanto la mia vita sia diversa ora, ma il pensiero mi fa sempre sorridere.
Di Giulia Casaburi