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STEM: il quartetto delle conoscenze agli antipodi con l’universo femminile (apparentemente)

Viaggio nelle materie scientifiche, le più evitate dalle ragazze: pura avversione o soltanto timore di una disparità in campo lavorativo?

L’acronimo STEM (dall’inglese Science, Technology, Engineering, Mathematics) sembra non affascinare la popolazione femminile: in Italia il quartetto degli studi attinenti alle materie scientifiche per eccellenza (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) viene sfiorato soltanto dal 12,6 % delle ragazze alle prese con le scelte universitarie. Dall’altra parte, una sostanziale fetta della popolazione maschile predilige questo tipo di discipline, dando origine, quindi, a un divario netto tra le due parti. Ma da cosa nasce questo squilibrio? E’ forse un pregiudizio che le donne, fin da bambine, nutrono nei confronti di Einstein, Archimede, Euclide, Jobs e, più in generale, verso i grandi scienziati? O forse il pregiudizio lo abbiamo noi, ignari di un ipotetico amore che esse in realtà riversano nell’approccio scientifico, ma che noi sotterriamo credendole incapaci di coltivarlo?

Uno studio recente condotto da Microsoft, con il contributo di Martin Bauer, professore di psicologia sociale e metodologia della ricerca della London School of Economics  (LSE), ha rivelato che le ragazzine tra gli undici ai quindici anni, in realtà, adorano le scienze, per le quali hanno anche una certa predisposizione. A sedici anni, però, l’incanto inizia a vacillare, tanto che finiscono per scegliere un percorso universitario in alcuni casi completamente diverso, agli antipodi con quello scientifico. Eppure, dalla ricerca emerge che genitori ed insegnanti si impegnano attivamente per promuovere le STEM alle loro figlie e alunne, incoraggiandole a intraprendere tale carriera. Allora qual è il motivo per cui questo iniziale fascino per le materie scientifiche va scemando con l’età?

Sempre dallo studio, emerge che il 59% delle intervistate intraprenderebbe tale percorso disciplinare se solo fosse garantita una pari opportunità di genere, per quanto riguarda l’accesso al mondo del lavoro, ma anche alla riserva dello stesso trattamento lavorativo delle donne rispetto agli uomini.

Risultati immagini per stem girlsAncora qui disparità tra uomini e donne, che i grandi colossi della tecnologia stanno cercando di abbattere: numerose iniziative sono state approvate per ridurre la percentuale di ragazze che non si confrontano con le STEM. In Italia, infatti, il programma Nuvola Rosa di Microsoft ha coinvolto più di 1500 ragazze in corsi gratuiti di formazione digitale; Intel finanzia, per milioni di dollari, corsi intensivi di STEM per le studentesse delle medie, in vari Paesi del mondo (perché la carenza femminile in questo tipo di studi comprende anche i Paesi extra-europei).

Un importante dettaglio, però, va precisato: non si deve eccedere nella convinzione che le ragazze debbano intraprendere necessariamente la carriera scientifica. Non bisogna inibirle nelle proprie attitudini, ma al contrario motivarle e seguire le loro naturali predisposizioni. Un consiglio per i genitori: supportare le proprie figlie nelle scelte e offrire loro un ampio ventaglio di opportunità, senza alcuna forma di pregiudizio, e guidarle verso quello che è più giusto per loro.

Queste iniziative saranno sufficienti per colmare il gap? Potremmo scoprirlo solo con il tempo, e con una buona dose d’impegno.

 

Generazioni 2.0

dalla Redazione