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Dopo 9 ore di trattativa, arriva l’esito più tragico: OMICIDIO-SUICIDIO A LATINA

 

      Madre e figlie vittime della follia omicida dell’uomo che diceva di amarle

Non dire mai a me non accadrà, io non lo farei mai, perché la vita sa essere imprevedibile e nessuno è immune da certe cose. Tutto capita, anche quello che mai avresti immaginato”. Questo è solo uno dei numerosi aforismi che scorrono davanti ai nostri occhi, spesso accompagnati da fotografie di chi li posta, sulle homepages di tutti i social network ad oggi utilizzati; lo stesso pensiero condiviso un meno di un mese fa da Luigi Capasso, carabiniere quarantaquattrenne residente a Cisterna di Latina, un uomo apparentemente tranquillo ed innamorato delle sue figlie. Questa è la descrizione  dell’appuntato in servizio alla stazione di Velletri che, nella mattinata di mercoledì 28 febbraio, ha prima ferito gravemente la moglie, per poi togliersi la vita, destinando la sua stessa sorte alle figlie di 7 e 13 anni. L’appuntato dei carabinieri, che fra un mese avrebbe dovuto affrontare il processo per la separazione dalla moglie avvenuta mesi prima, ha raggiunto la donna, Antonietta Gargiulo di 39 anni, nei pressi dell’abitazione un volta condivisa di due, che si stava recando a lavoro; una volta uscita di casa e direttasi al garage infatti, la vittima si è trovata davanti ad attenderla il marito, che ha messo fine alla discussione accesasi fra i due esplodendo diversi colpi della sua pistola di ordinanza contro la donna. Litigi frequenti erano in atto fra i due da quando il matrimonio era finito, scontri tali da convincere la donna, a seguito di un’aggressione fisica ricevuta proprio da parte del marito, a denunciare l’uomo, chiedendo il conseguente allontanamento da lei e le due figlie. Le due bambine dormivano nell’appartamento appena lasciato dalla madre quando il padre, una volta appropriatosi delle chiavi della donna, entra in casa, dove in seguito si barricherà, iniziando una trattativa con il corpo dei carabinieri del comando provinciale di Latina che finirà con l’omicidio-suicidio dell’uomo. Da scoprire sono ancora le dinamiche degli avvenimenti avvenuti all’interno dell’appartamento ed, in particolare, quando le bambine siano state uccise. Gli accertamenti svolti confermano che la morte delle due sorelline sia avvenuta nel sonno, versione accreditata anche dalle testimonianze dei vicini che, a seguito degli spari avvenuti al di fuori dell’edificio, affermano di averne sentiti altri dopo un breve lasso di tempo, e dalle testimonianze del corpo dei carabinieri, che sostiene di non aver mai sentito la voce delle bambine durante le 9 ore in cui si è svolta la trattativa.

 

Valentina Seri