La guerra civile siriana

La guerra in Siria inizia nel 2011 dopo le rivolte in Tunisia, Egitto, Libia e Yemen. Tutto cominciò quando il 18 marzo 2011 iniziarono rivolte contro il governo per problemi di stipendi e malcontento generale; invece di moderare le rivolte, il governo rispose con violenza e le ribellioni popolari sfociarono in una vera e propria guerra civile non ancora conclusa. Le proteste avevano l’obiettivo di spingere il presidente Bashar Al-Assad alle dimissioni. Una delle cause che scatenarono la guerra è la tortura e l’incarcerazione di alcuni giovani che il 15 marzo 2011 seguendo l’esempio dei loro coetanei egiziani andarono contro il governo senza rendersi conto delle conseguenze. A peggiorare questa situazione è l’entrata dell’ISIS nel 2013 in alcune zone del paese tra cui le città di Raqqa, Deir ez-zor e una parte di Aleppo. Il 21 agosto 2013 è stata sganciata dal governo siriano una bomba chimica dal governo siriano sulla città di Damasco nella zona di Gutha sono morte più 1450 persone per la maggior parte bambini. Durante la guerra numerose potenze mondiali sono intervenute a sostegno delle due fazioni: da un lato troviamo Regno Unito e Arabia Saudita che appoggiano i ribelli, mentre dall’altro lato ci sono la Russia e l’Iran che sostengono il governo siriano. Questa guerra secondo l’Osservatorio Nazionale per i Diritti Umani (Ondus) conta circa mezzo milione di vittime e circa undici milioni di rifugiati. Ormai si sente parlare quotidianamente di morti in questo paese ma nessuno si scandalizza più di tanta crudeltà in uno stato non lontano da noi.

 

DI ISOLDI