Violenza

Il termine violenza sta a significare l’utilizzo della forza fsica in modo brutale o irrazionale, facendo ricorso anche a mezzi di offesa al fine di imporre la propria volontà in termini di pensiero e/o di espressione, ma anche più semplicemente il modo incontrollato di sfogare i propri moti istintivi e passionali.

Bullismo

Nella vita di tutti i giorni la maggior parte degli individui subisce vilenze,ingiustizie e soprusi che possono essere più o meno gravi, ma spesso, soprattutto per quanto riguarda i giovani, si tende a non parlarne anzi a far finta che non sia successo niente.

-Perchè le giovani vittime non ne parlano con i più grandi?

La risposta a questa domanda non è affatto semplice, ma possiamo identificare un principale fattore: la paura e la vergogna.Spesso i ragazzi si chiudiono in loro stessi e non parlano per la vergogna che essere prese di mira e bullizate costantemente comporta.

-A chi bisogna rivolgersi quando si è vittime di un’ ingiustizia?

Come prima cosa bisognerebbe parlarne con i propri genitori e successivamente se ci si trova per sempio in ambito scolastico con un professore. Se questo non bastasse a risolvere la situazione ci si può rivolgere alle forze dell’ordine ed esporre denuncia.

-Come si comportano i ragazzi che non sono colpiti dal bullismo?

Per rispondere a questa domanda abbiamo fatto alcune domande ad un nostro coetaneo:

Giornalisti: “Gio cosa pensi dei bulli? Sei mai stato vittima di soprusi causati da algtri ragazzi?”

Giorgio: “Penso che siano dei vigliacchi privi din uno scopo nella vita che si divertono a rovinare la vita a persone innocenti. Per fortuna non sono mai stato uina vittima dekl bullismo ma in caso succedesse saprei come comportarmi.

Giornalisti: “Ah si? Cosa faresti per porre fine agli di bullismo nei tuoi confronti?”

Giorgio: “Cercherei di difendermi da solo, ma nel caso non ci riuscissi chiederei aiuto ai miei genitori.”

Giornalisti: “Ti è mai capitato che un tuo amico si trovasse in una situazione a rischio?”

Giorgio: “Si, una volta alle medie.”

Giornalisti: “Che cosa hai fatto per mdargli una mano?”

Giorgio: “Ho accompagnato il mio amico a raccontare tutto dal preside prima che la cosa si aggravasse.”

Giornalisti: “Grazie mille per il tuo tempo Gio, ci vediamo presto.”

Giorgio: “Figuratevi, A presto!”

 

di Nicola Terzariol del liceo Azzarita di Roma