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Breve intervista a una donna che ha rinunciato alla propria carriera per i figli, il marito e la casa

Di che cosa ti occupavi quando ancora lavoravi?”

Ero una tossicologa, laureata in Scienze Biologiche con lode.

Come mai hai dovuto lasciarlo, rinunciando a una brillante carriera?”

Diciamo che ho dovuto, si stava facendo tutto un po’ troppo complicato per me, soprattutto con l’arrivo della mia seconda figlia, non potendo usufruire dell’aiuto della mia famiglia, nonni, cugini zii etc sono in un’altra regione, ho dovuto fare tutto da sola.

Si pente di aver lasciato il lavoro?”

E’ stata una rinuncia consapevole, però ancora oggi immagino cosa sarebbe potuto accadere se avessi mantenuto il mio posto, ma non mi pento di essermi dedicata ai miei figli, non volevo che crescessero senza dei genitori, mio marito lavora fino a tardi, e non volevo che una persona estranea crescesse i nostri bambini.

tante donne abbandonano la loro carriera per la famiglia, come si sente a riguardo?”

Capisco molto bene quello che stanno passando, e vorrei che lo Stato non ci abbandonasse così, la nostra è stata una scelta sofferta, ma di certo molte di noi hanno come priorità la famiglia, anche se non ci è stata data molta alternativa, non abbiamo superpoteri, non possiamo stare in più posti simultaneamente, quindi un aiuto sarebbe gradito.

Secondo lei cosa si potrebbe fare per ovviare, o limitare questo problema?”

Si dovrebbe iniziare a considerare la maternità come una risorsa e non penalizzare le donne, bisogna valorizzarla.

Ci sono giovani ragazze che rinunciano a una famiglia per dedicarsi ai loro sogni, bisogna fare delle riforme affinché le donne possano essere tutelate sotto questo aspetto.

 

GIORGIA B.