INTERVISTA

Intervista, registrata il 16/02/18 all’Istituto Superiore di Sanitá, nell’ambito di una attivitá di Scuola Lavoro organizzata dalla stessa.

L’intervistata é una biologa ricercatrice dell’ Istituto, nonché “tutor” di un percorso di A.S.L.

– Si presenti.

Buongiorno, mi chiamo Antonella D’Ambrosio e sono una  ricercatrice del dipartimento di neuroscienze dell’ I.S.S.

-Di cosa si occupa lei con il suo colleghi?

Noi ci occupiamo dello studio di malattie neurogenerative quali la sclerosi multipla. In particolare stiamo cercando biomarcatori nel sangue periferico dei soggetti affetti da S.M.

-Perché è importante lo studio dei biomarcatori?

I biomarcatori possono aiutare il clinico nella diagnosi e nella prognosi delle malattie, cioè nell’individuazione di una determinata malattia e di come questa possa evolversi. Inoltre i biomarcatori, insieme ad altri parametri clinici potrebbero aiutare non solo nella scelta del farmaco più adatto ma anche nel monitorare nel tempo la sua efficacia.

-Cosa ha spinto lei o i suoi colleghi a diventare ricercatori?

Parlando per me ho sempre avuto una passione per le scienze e la biologia, giá da ragazza avevo le idee chiare, e difatti presi un liceo scientifico con l’obiettivo di fare della ricerca il mio lavoro.

-La ricerca avanza di pari passo con la tecnologia che usa. Quanto é stato influente l’arrivo della tecnologia piu dirompente del secolo, internet?

La tecnologia ha sempre avuto una importanza fondamentale nella ricerca. Internet, specialmente nell’ambito della divulgazione scientifica, é stato rivoluzionario. Un tempo per accedere ad una pubblicazione scientifica spesso bisognava contattare direttamente l’autore che poi la inviava per posta, mentre oggi possiamo accedere a migliaia di lavori, grazie al web semplicemente consultando database quale PubMed. Sempre attraverso il web, si possono consultare banche dati e utilizzare software da impiegare nelle proprie ricerche.

Internet ha anche aumentato la divulgazione scientifica dandone accesso a  un largo pubblico. C’é il rischio di disinformazione?

-Certo, sia da parte degli utenti che da parte dei media si deve porre particolare attenzione alle fonti che divulgano l’informazione. I lavori scientifici,  su riviste autorevoli, prima di essere pubblicati sono “peer reviewed” (revisionati da pari) , ossia revisionati  da altri ricercatori  esperti in quel campo che ne accertano la validità è la veridicità dei dati contenuti prima della loro pubblicazione; questo li rende sicuri.

-Per il terzo anno il vostro team é stato scelto per promuovere l’attivitá di Alternanza Scuola Lavoro. Come mai avete accettato questo impegno? Vi piace il contatto diretto con i ragazzi?

I ragazzi sono il nostro futuro e il poter fare questa esperienza in questo Istituto è per me un piacere e per loro una grande opportunità  che gli permette di avvicinarsi al mondo della ricerca.  Una ASL fatta nel modo giusto, ossia coinvolgendo e facendo partecipare attivamente i ragazzi  sicuramente sarà un’esperienza  che li  arricchirà sia se decideranno di fare della scienza il proprio lavoro sia se intraprenderanno altre strade professionali.

ALESSANDRO