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L’OSSESSIONE PER IL MONDO DIGITALE STA PERDENDO IL CONTROLLO

Le statistiche parlano chiaro, uno dei maggiori prodotti
venduti sul mercato è il cellulare. Ogni giorno cambia:
si aggiungono funzioni, si migliora l’estetica e sono
poche le persone che riescono a resistergli. Riuscire ad
avere l’ultimo modello è diventato un must tra i giovani,
le vittime principali di questa rivoluzione digitale. Il
problema però non è dato dall’oggetto in sé quanto
dall’utilizzo spropositato che se ne va. Orologio,
macchinetta fotografica, televisione, agenda sono solo
alcuni degli oggetti della vita di tutti i giorni che sono
stati sostituiti.
Molti studi hanno individuato l’ossessione per il cellulare come una vera e propria malattia. Si
chiama infatti Nomofobia la paura di rimanere “senza connessione”, come se rimanere senza
cellulare significasse essere fuori dal mondo, e in un certo si può dire che sia così.
Infatti la società non aiuta i giovani a togliersi questa ossessione, anzi, la alimenta: aprendo il
mondo digitale sempre a più fasce d’età, e lo scopo è puramente economico. Basta pensare al fatto
che i cellulari più di due anni non durano. Naturalmente i giovani cadono nel meccanismo e corrono
subito a comprare l’ultimo modello.
Degli esperti hanno indicato come effetti collaterali della dipendenza da cellulare ansia, problemi
fisici e sociali, calo della concentrazione disturbi del sonno e molti altri, non è quindi da
sottovalutare la faccenda.
Bisogna fare in modo che i giovani capiscano che la vita che va veramente vissuta non è quella
sullo schermo o sui social network e che devono limitare l’uso del cellulare perché il suo uso
incontrollato oltre che a portare spiacevoli conseguenze fa si che non si possa godere della vera vita.

Benedetta Esposito