Omeopatia, tra farmacista e cliente

Antonella Cappelli è una farmacista, laureata nel 1991 presso la facoltà di Farmacia dell’università “La Sapienza” di Roma; esercita attualmente la sua professione nella Farmacia Aleandri, nella quale ricopre da anni il ruolo di responsabile del settore “Medicina Naturale”. Le porgeremo dunque domande su questo argomento:

Salve Dottoressa Cappelli, cosa l’ha portata in questo suo percorso professionale ?”

“Mi sono appassionata alla botanica, alla chimica ed alla farmacologia studiando e acquisendo esperienza nei laboratori della facoltà. E’ stato un percorso molto interessante e coinvolgente”

Nei suoi studi ha affrontato anche il particolare tema della cura omeopatica, e se sì, ce la può spiegare in poche parole?”

“Ho frequentato un corso biennale di omeopatia per medici e farmacisti, andavo alle lezioni nei weekend con mia zia già farmacista. Comprendere come l’omeopatia sia l’applicazione della legge della similitudine (non dei contrari come accade nella medicina tradizionale) e come sia la medicina dell’esperienza(cioè che fa riferimento soprattutto a ciò che riferisce il paziente) è stato un approfondimento veramente unico della mia cultura. Capire e sperimentare come, dosi infinitesimali di un rimedio, possano rimuovere proprio gli stessi sintomi che provocano, a dosi ponderali, è stato un approfondimento farmacologico importantissimo.”

Sull’omeopatia, però la Comunità Scientifica cosa pensa ?”

“La comunita scientifica condanna l’omeopatia, in modo radicale e definitivo, nella migliore delle ipotesi come generante effetto “placebo”, contestando il fatto che le dosi di rimedio utilizzate sono infinitesimali e spesso non rilevabili dagli strumenti scientifici. Negli ultimi due anni però sono stati effettuati esperimenti scientifici accettati dagli scienziati che dimostrano come alla base ci sia un meccanismo diverso da quello della farmacologia tradizionale e per questo non confrontabile.”

Nel rapporto con la Clientela, come si ripercuote questa particolare condanna? Cioè, i suoi clienti si fidano sono dubbiosi sulla sua efficacia ?

“La stragrande maggioranza dei pazienti che si rivolgono all’Omeopatia sono già convinti del metodo e del successo delle terapie. Sono comunque pazienti con una diversa mentalità in quanto più coscienti e consapevoli.”

Quando dunque è consono l’utilizzo dell’omeopatia e quando invece sono più utili i medicinali allopatici (i normali farmaci)?”

“L’omeopatia come altre pratiche mediche si stanno dimostrando integrative e non sostitutive di quelle tradizionali. Molto utile nella patologie croniche, ma spesso anche efficace in quelle acute; l’Omeopatia richiede però un bravo medico che riesca a fare una diagnosi corretta della malattia.Ciò avviene sia basandosi sul sapiente ascolto di ciò che riferisce il paziente che nell’interrogarlo su aspetti specifici del problema.”

Marco Panzironi IV L