Studenti di tutto il mondo: unitevi!

Sono bastate poche decine di anni affinché la nostra società subisse dei cambiamenti politici, sociali ed economici radicali: una società in cui ormai l’industria 4.0 ha portato un miliardo e mezzo di persone sulla piattaforma Facebook, in cui l’unico metodo di confronto sono i social network e in cui tra le più grandi potenze di tutti i continenti dilagano populismi, nazionalismi estremi e politiche di austerity.
È in questo scenario di forte crisi che le nuove generazioni, i cosiddetti “millennials”, cercano di inserirsi, vedendosi però consegnare un mondo che li spinge all’individualismo e alla paura di affacciarsi, già a partire dalla scuola, a rappresentanza, confronto, dibattito e partecipazione.
Esistono però, nel nostro Paese, forti incentivi che si insinuano negli spazi di aggregazione per aiutare studenti e studentesse ad uscire da questa situazione di stallo: sono sindacati, associazioni, movimenti giovanili che fanno leva soprattutto sulle componenti di rappresentanza e sovra-rappresentanza politiche, come Consigli, Comitati, Collettivi e, prima fra tutte, la Consulta Provinciale, che è l’organo studentesco più vicino alle Istituzioni. Sono gli stessi che, infatti, garantiscono il confronto all’interno dell’intero settore dell’Istruzione, cercando con lo stesso Ministero un punto di contatto tra le necessità della popolazione studentesca con quelle che richiede un mondo del lavoro flessibile e incerto, giungendo a risultati concreti come quello dell’Alternanza Scuola-Lavoro.
È però a partire dalla quotidianità, dalla cultura, da campagne di formazione e informazione, da analisi e dibattiti, da Coordinamenti territoriali e punti di incontro tra diversi centri di formazione che gli studenti dovranno cominciare a maturare una capacità critica tale da potersi inserire, in un vicinissimo futuro, in un mondo dominato da disinteresse, disinformazione e apolitica; sapendo quindi agire con consapevolezza e indipendenza, e rivendicando i valori di uguaglianza e libertà sanciti dai nostri Padri costituenti.

 

Gloria Staffieri