L’Euclide a ziru per Cagliari

“La croce d’oro sulla cupola della cattedrale e attorno a corona digradando i palazzi color catarro dei nobili ispanici decaduti, circondati da bastioni pietrosi invalicabili a piede d’uomo, dove pendono chiome di capperi al vento, di un verde che ride”.

Così scriveva lo scrittore e poeta Sergio Atzeni della nostra città. Cagliari, città di mare e di battaglie, di strade strette che dal porto si inerpicano verso l’alto. Ed è in alto che svettano la Basilica di Bonaria e il
Bastione, simboli religiosi e laici della città. Noi li abbiamo visti in un caldo pomeriggio di aprile, con occhi nuovi.

Abbiamo visto le barche ormeggiate al porto, abbiamo parlato con gli artigiani che lavorano nelle tantissime botteghe in centro. Abbiamo incontrato i turisti che come noi si aggiravano per i vicoli della Marina, o ne approfittavano per schiacciare un veloce pisolino. Abbiamo salutato le statue di Costantino
Nivola, silenziosi guardiani del palazzo del Consiglio regionale. Abbiamo fotografato i gioielli nascosti, ma anche le bruttezze di Cagliari, sempre sospesa tra nostalgie e un futuro ambizioso. Questo è il nostro racconto per immagini.