L’elettricità per il nostro futuro

In un mondo in veloce cambiamento come il nostro, dove il cartaceo viene inesorabilmente sostituito dal digitale e dove l’iPhone prende il posto dei giocattoli, viene da chiedersi: sono davvero cambiamenti positivi quelli a cui la nostra società sta venendo sottoposta? I pareri sono discordanti e le opinioni altalenanti: c’è chi, malinconico di un passato ormai scritto, che si conosce e che dà sicurezza, teme il risvolto negativo che il cambiamento potrebbe avere; e chi invece non ha paura di un mondo che si sta trasformando proprio sotto i nostri occhi, chi nell’ignoto ci vede la possibilità.

La novità spaventa, ma la necessità di innovazione, in generale, nasce in seguito all’insorgere di un problema, che nel nostro caso si identifica in primis nell’inquinamento ambientale. L’inquinamento è infatti una delle maggiori minacce che la nostra società si trova a dover affrontare. Negli ultimi anni l’effetto serra si è fortemente aggravato a causa delle attività umane, le quali liberano ogni anno  enormi quantità sempre crescenti di gas serra nell’atmosfera, provocando un aumento della temperatura media globale. L’anidride carbonica, prodotta da attività umane di combustione quali scarichi delle industrie, mezzi di trasporto, impianti di riscaldamento e condizionamento domestici, è una delle principali causali del riscaldamento del pianeta. Basti pensare che un’automobile può riversare nell’atmosfera 10 tonnellate di CO2 ogni anno.

Di fronte a questi dati poco rassicuranti, gli scienziati temono che nei prossimi anni la temperatura possa aumentare di addirittura 2°C che, seppur possano sembrare pochi, porteranno a gravi conseguenze, tra cui lo scioglimento dei ghiacci delle calotte polari, l’innalzamento dei mari fino ad un metro e mezzo, l’estinzione di numerose specie animali e vegetali e altri sconvolgimenti climatici di portata globale. Solo negli ultimi cinque  anni le sezioni di ghiaccio staccatesi dalla terra ferma sono di proporzioni talmente grandi da richiedere una modifica delle cartine geografiche.

In tutto questo l’automobile è, dopo i sistemi di scarico delle industrie, il fattore che più contribuisce all’inquinamento ambientale: solo i trasporti rappresentano infatti il 30% dell’avvelenamento mondiale.

Di fronte a un simile panorama l’unica possibilità per garantire un futuro dignitoso al nostro pianeta e alle generazioni che ci succederanno è quella di ricercare nuove fonti energetiche, che nell’industria automobilistica si riconoscono principalmente nell’energia elettrica, sebbene stia venendo messa appunto una nuova forma di energia pulita basata sul riciclo di scarti alimentari, purtroppo ancora lontana dal poter essere messa in pratica.

L’energia elettrica rientra nella categoria di energie in forma “ordinata” (così come l’energia meccanica), vale a dire quel tipo di energie che possono essere convertite in altre forme con un rendimento che si avvicina al 100%, a differenza delle energie in forma “disordinata” che hanno un rendimento solitamente inferiore al 40%. Dunque l’energia elettrica può essere trasformata con alto rendimento in energia termica, meccanica e chimica, con uno scarto energetico pressoché nullo. La quasi totalità dell’energia elettrica è attualmente prodotta in impianti che sfruttano l’energia cinetica: le centrali idroelettriche si servono del flusso dell’acqua, quelle eoliche dello spostamento dei venti, le centrali solari della luce proveniente dalla nostra stella.

Per queste ragioni, ovvero la sua alta resa totale e la possibilità di essere prodotta attraverso apparecchiature non-inquinanti, l’elettricità è una delle migliori scelte per il nostro futuro energetico. Se applicata ai mezzi di trasporto, essi non produrrebbero alcun tipo di emissione inquinante, proprio perché alimentati da batterie e non da benzina o gasolio. Inoltre le auto elettriche avrebbero anche vantaggio di non produrre inquinamento acustico, essendo prive di motore a combustione.

L’elemento da tenere in considerazione è l’impatto che l’adozione di massa dei veicoli ad elettricità avrebbe sulla rete elettrica che, se non venisse adeguatamente potenziata, potrebbe portare a black-out, siano essi locali o a scala più ampia. Per questo, un passo essenziale da compiere prima della diffusione di questo tipo di veicoli “green”  è quello di un potenziamento a livello globale delle strutture di produzione di energia elettrica da fonti pulite e rinnovabili: acqua, sole e vento, come detto in precedenza.

La novità può sì spaventare, ma è l’unica possibilità che abbiamo di salvare il nostro futuro e il pianeta Terra, l’unico modo in cui possiamo rimediare ai nostri errori passati rendendo il mondo di domani migliore di quello che era quando ci è stato affidato.

 

Di Arianna Flora e Martina Mattioli