Tuo Simon: omosessualità ed accettazione

Il nuovo film disponibile in tutte le sale cinematografiche d’America dall’aprile 2018 sta riscuotendo un grande successo. Protagonista è Nick Robinson, che interpreta il diciassettenne gay Simon, alle prese con gli amici, la famiglia, un amore segreto on-line e un bullo che minaccia di rivelare a tutti la sua omosessualità.

 

Simon è un ragazzo di 17 anni come tutti: frequenta il liceo, va alle feste, litiga con i genitori. Ha un segreto però che non riesce più a trattenere, è gay. Non è mai riuscito a dirlo alla famiglia, oppure ai migliori amici, o dichiararsi all’intera società, per paura di essere giudicato. Per questo intraprende una relazione segreta on-line con Blue, di cui si innamorerà. Per caso, una delle mail tra Simon e Blue finisce nelle mani di Martin, che minaccia di rivelare a tutti il suo segreto. Si vede costretto a cedere al ricatto e aiutare Martin a conquistare Abby, una ragazza che non lo degna di uno sguardo. Simon dovrà fare i conti con le proprie insicurezze e cercare di vivere essendo sé stesso, mentre il suo sentimento verso Blue cresce al pari della curiosità di conoscerlo. Tuo Simon è un inno alla libertà d’espressione. Durante lo sviluppo della trama vengono affrontati anche altri problemi contemporanei con cui i giovani studenti devono confrontarsi: cyber-bullismo, discriminazione, razzismo e sessismo che sono messi in scena in maniera tale che il pubblico più giovane possa capire che possono essere superati con il dialogo, la comprensione e soprattutto l’apertura mentale nei confronti di chi è “diverso” e classificabile come “minoranza”. Un film che non ha paura di puntare fino in fondo sui buoni sentimenti, eppure riesce quasi sempre ad evitare di diventare didascalico. Ciò succede perché lo sviluppo narrativo risulta ottimamente cadenzato, e la progressione emotiva del personaggio principale si rivela efficace e credibile. In alcuni ruoli di supporto poi si può riscontrare anche una certa originalità nella caratterizzazione, come ad esempio quella del padre decisamente emotivo e cedevole alle lacrime. La forza principale di Tuo Simon sta comunque nel giovane protagonista, capace di lavorare su una psicologia così difficile da elaborare e caricarla di grazia, pudore, gentilezza d’animo. Alcuni potranno trovare banale e ripetitivo ciò che Tuo Simon ha cercato di raccontare. Onestamente poco importa. Quello che invece deve essere sottolineato è lo spirito con cui il regista Greg Berlanti ha realizzato un film complesso da maneggiare, e che alla fine diventa un’ottima lezione di tolleranza e compassione, una storia tra omosessualità ed accettazione. E con un finale che, a prescindere dalla sessualità delle figure messe in scena, è il più romantico visto sul grande schermo da molto tempo a questa parte. Perché così tanto successo da parte degli adolescenti? Chiunque potrebbe essere il Simon che ha paura di rivelarsi alla famiglia, di essere giudicato o umiliato, emarginato dagli amici. Quello che si nasconde dietro uno schermo per parlare con la persona che ama perché dal vivo non è “normale”. Mentre è difficile essere quel Simon che accetta la divulgazione anche se contro la sua volontà della sua omosessualità. Che impara a vivere la vita con meno curanza dei pensieri altrui, accettando sé stesso e vivendo felice. Una pellicola fonte di ispirazione e coraggio per tutti quegli adolescenti che rivedono Simon in loro. Forse c’è un po’ di Simon in tutti noi, che non si tratta di sessualità ma di incertezze e paura del giudizio. Sembra proprio che l’obbiettivo di Berlanti di infondere coraggio attraverso un film stia funzionando, ben fatto Simon!

 

 

 

Alessia Sibilio 1c