Di Nunzio Larosa
Si è tenuta il 9 Maggio, al Palazzo della Cultura di via Trieste a Locri, la “Festa dell’Europa insieme a Scuola di Opencoesione”. Protagonisti della giornata, i ragazzi e i rispettivi team passati attraverso una selezione, alla ricerca della migliore indagine di monitoraggio civico. L’evento è stato celebrato in contemporanea con altre due piazze della Calabria, Cosenza e Limbadi.
Non vince solo Palermo
L’evento ASOC 2017-2018 ha visto il trionfo, nella graduatoria nazionale, del team “Corsari Assetati” dell’ITT “Ernesto Ascione”di Palermo. A completare il podio due squadre calabresi, il team Freedam del Liceo “Zaleuco” di Locri (RC) e il team “Lost Flight” dell’ITT “Mario Ciliberto” di Crotone. Questi team si sono distinti per le denunce sollevate in seguito al monitoraggio civico sui fondi persi e sulle mancate responsabilità di enti e gestori. Successivamente queste segnalazioni sono diventate dei veri e propri casi mediatici di livello nazionale.
Il team Polimedma del Liceo (Raffaele Piria di Rosarno), si è classificato al decimo posto nella graduatoria regionale, ma questo risultato non sarà motivo di rassegnazione, anzi, invoglia a continuare il monitoraggio civico.
Ogni team ha centrato gli obiettivi primari prefissati, vincendo quindi contro l’omertosità, le bugie che vengono raccontate attraverso propagande e soprattutto la paura di parlare di storie scomode.
Oltre alle squadre di studenti, presente anche una numerosa parterre di sindaci, assessori e presidenti, oltre al vescovo della Diocesi di Locri. Il tutto coordinato da Alessandra Tuzza, giornalista e responsabile della Europe Direct Calabria&Europa.
“La Regione Calabria ripone grandi speranze”
Inizia con una saluto istituzionale, l’Assessore Regionale Mariateresa Fragomeni, che si rivolge ai presenti –“Attingendo dai finanziamenti dell’Unione Europea è possibile trasformare il Mezzogiorno. Ho avuto il piacere di dare un’occhiata ad alcune sintesi dei vostri progetti, ed è ammirevole il lavoro svolto, a prescindere dal vincitore. Avete dimostrato tutti grande consapevolezza e coraggio. Beni confiscati, potenziamento di percorsi, giornalismo investigativo e tante altre idee costituiscono un punto di partenza per il cambiamento e la nascita di una nuova classe politica”. Prosegue –“Il futuro siete voi ragazzi, e la Regione Calabria vi ripone grandi speranze. Non a caso la nostra è, dopo la Sardegna, la regione che ha siglato uno specifico accordo di collaborazione e un protocollo con l’Agenzia della Coesione Territoriale, nonché un protocollo di intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale. Trasparenza, partecipazione e informazione sono le premesse di svolta per il cambiamento”.
“L’Europa aiuta a concretizzare”
Interviene dunque Giuseppe Marino, Assessore alle Politiche UE – Città di Reggio Calabria, che illustra ai ragazzi – “Sono felice della scelta compiuta quest’anno: celebrare l’Europa qui in un’ottica di collaborazione fra gli uffici Europe Direct presenti nel nostro territorio”. Prosegue – “Bisogna lavorare insieme per moltiplicare le opportunità da offrire ai ragazzi, che hanno dimostrato di saper cogliere le opportunità. Open Coesione è importante perché non basta limitarsi a sfruttare le risorse. Un territorio può essere trasformato positivamente soltanto con sinergia tra chi governa il territorio e chi lo vive. L’Europa ci da gli strumenti per concretizzare e oggi li abbiamo grazie agli sforzi di persone straordinarie in passato”. In chiusura –“Dobbiamo difendere ciò che è stato conquistato nel tempo da uomini come Spinelli e De Gasperi, come pace e libertà in Europa o il libero scambio nel nostro continente”.
Idea di Europa “non fatta di frontiere”
Prosegue Rosario Rocca, presidente dell’Associazione dei Sindaci della Locride, rafforzando i precedenti interventi – “De Gasperi, al parlamento, fece delle scelte strategiche cruciali per il Nostro Paese. Mi piace pensare all’idea di quel paese che vinse un processo da protagonista. E’ difficile pensare che uomini come Impastato e Moro siano stati “tolti” all’Europa. Ci è stata negata la possibilità di vedere il Nostro Paese crescere sulle loro orme a partire dal 9 maggio 1978, l’alba dei funerali di uno Stato. Coniugando entrambi gli esempi si da concretezza alla lotta alle mafie, che sono la causa delle nostre arretratezze e sofferenze. Bisogna diffidare da chi ci da soluzioni facili e da chi dice che la colpa è sempre dell’Europa, perché quest’ultima deve essere un’idea non formata da un insieme di Stati e frontiere”.
“La festa avviene quando apriamo gli occhi e diventiamo liberi di esprimere il proprio pensiero”
Chiude la prima parte Raffaella Rinaldis, giornalista e presidente Eurokom -“La festa dell’Europa, gli omicidi di Moro e Impastato e il nostro monitoraggio sono collegati. La festa dell’Europa guarda al senso di responsabilità, ed è “aprire i nostri occhi”. Il cittadino non indaga perché diventa strumento della comunicazione e non parte attiva. Voi ragazzi avete fatto un lavoro inimmaginabile. Avete preso uno strumento, che è quello del dato e lo avete elaborato. Avete aperto gli occhi su ciò che potrebbe non corrispondere alla realtà, su storielle che nascono da comunicati stampa. L’elemento oggettivo è l’unica cosa provata che deve determinare la nostra opinione. Se non esiste ciò, una cosa “non può esistere”. Quando parte la nostra ricerca, non ci deve essere marketing o politico che ci ferma. Dobbiamo pensare con la nostra testa. Alla fine, la festa è quando diventiamo liberi di esprimere il proprio pensiero”.
Veri protagonisti i ragazzi
La seconda parte della mattinata si apre con una carrellata di brevi interventi portati dai Dirigenti Scolastici degli istituti coinvolti. Messi in luce, in questa fase, i problemi che hanno riscontrato i team dei rispettivi istituti nelle ricerche, ostacolati dalla mancanza di dati su cui lavorare o proprio dal menefreghismo degli enti gestori, attuatori o appaltanti. Chiudono la giornata gli interventi del vescovo di Diocesi Francesco Oliva, e i protagonisti di questo percorso, i ragazzi. Tutti i team presenti hanno mostrato i propri estratti finali, esponendo al pubblico le difficoltà incontrate nell’organizzazione e nel monitoraggio dei progetti scelti. Ognuno con una storia da raccontare e portare sotto i riflettori ma soprattutto con la speranza di vedere le proprie opere ultimate e operative una volta per tutte.