DSA: INTELLIGENZE ALTERNATIVE.

I DSA sono disturbi del neurosviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente che si manifestano con l’inizio della scolarizzazione.

In base al tipo di difficoltà specifica che comportano, i DSA si dividono in:

DISLESSIA: disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo.

DISORTOGRAFIA: disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica.

DISGRAFIA: disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura.

DISCALCULIA: disturbo specifico dell’abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere o operare con i numeri.

Questi disturbi dipendono dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo. Non sono causati  né da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali.

In Italia la dislessia è ancora poco conosciuta, anche se si stima che ci sia almeno un alunno con DSA per classe.

Leggere, scrivere e calcolare per noi sono atti così semplici ed automatici che risulta difficile comprendere le difficoltà che riscontrano i bimbi o i ragazzi dislessici. Spesso questi ragazzi vengono erroneamente considerati svogliati. Questi ragazzi non hanno problemi cognitivi legati alla comprensione e, al di là dello studio, sono intelligenti, vivaci, socievoli e creativi.

La diagnosi dei DSA può essere fatta solo dopo la fine della seconda elementare, ma alcuni indicatori precoci possono essere individuati già da 4 o 5 anni del bambino. I segnali più importanti sono un’inattesa difficoltà nell’apprendimento della lettura e della scrittura.

Alcuni indicatori precoci possono essere: la scarsa conoscenza delle parole e dei significati, la difficoltà con le filastrocche, la scarsa capacità di costruzione della frase, ecc..

L’obiettivo che si intende raggiungere non è quello di portare i parametri di lettura di una persona dislessica ai livelli di un normo-lettore, ma quello di acquisire strategie che gli permettano di studiare e apprendere indipendentemente da questi parametri. In molti casi le persone dislessiche sviluppano automaticamente delle strategie compensative per affrontare le richieste scolastiche (si parla i questi casi di ‘’autocompensazione’’).

Un passo importante per una persona dislessica è quello di imparare a conoscere se stessa e i propri canali di apprendimento privilegiati in modi da poterli sfruttare e valorizzare nello studio. Molti strumenti compensativi che la scuola può fornire ad un dislessico possono essere fruibili tramite l’uso del computer.

Non bisogna discriminare un ragazzo perché affetto da DSA ma bisogna aiutarlo con strumenti compensativi che lo mettono al pari dell’intera classe.

LA DISLESSIA NON E’ UNA MALATTIA E LO STESSO VALE PER TUTTI I DSA.

 

Le ragazze della 2C dell’I.C. Volino.Croce-Arcoleo di Napoli: Fierro Chiara, Marone Sara e Muliere Fulvia.