Genitori, non siamo i voti che otteniamo

Siamo in un mondo in cui tutti vogliono stare al primo posto, vogliono essere i migliori. Questo pensiero è realmente nostro o ci è stato messo in testa da genitori e professori?

Sono in molti gli adulti che cercano di spronare i ragazzi allo studio, a volte esagerano e l’effetto è l’opposto. Ci sono tanti ragazzi che si sentono obbligati a studiare, a portare addirittura a termine un corso di studi all’università per volere dei genitori. Sicuramente i genitori lo fanno perché vogliono il meglio per i propri figli. Quindi, quelli che non si ribellano, studiano.
Come sappiamo, in un percorso ci sono alti e bassi, perciò a volte si cade e capita di prendere un brutto voto, di non passare un esame o non passarlo nel migliore dei modi. E alcuni genitori, quando accade ciò, iniziano a dare punizioni, a fare “paternali” e a dare insensati sensi di colpa ai figli. Potrebbero semplicemente dare un abbraccio e dare conforto.

In merito a ciò, il preside di una scuola giapponese ha scritto una lettera per i genitori dei ragazzi che affronteranno gli esami di maturità, una delle prime grandi prove della vita.

“Gli esami dei vostri figli stanno per iniziare, so che sperate che i vostri figli vadano bene.
Ma per favore ricordatevi che tra gli studenti che siederanno per fare gli esami c’è un artista che non capisce la matematica, c’è un imprenditore a cui non interessa la storia, c’è un musicista i cui voti in chimica non saranno importanti, c’è una persona sportiva il cui allenamento è più importante della fisica.
Se tuo figlio andrà bene sarà un’ottima cosa, ma se lui o lei non lo faranno, per favore non privarli della loro fiducia e della loro dignità. Digli che non fa niente, che è solo un esame. Potranno fare cose molto più grandi nella loro vita. Digli che non importa quali saranno i loro voti, li amerai lo stesso senza giudicarli. Comportatevi così per favore. E quando lo farete, ammirerete i vostri figli conquistare il mondo. Un esame od un brutto voto non gli porteranno via i loro sogni ed il loro talento.
Per favore, non pensate che dottori ed ingegneri siano le uniche persone felici al mondo.
Cordiali saluti, il preside”.

Genitori, quando non siamo all’altezza di un esame abbiamo dei grandi sensi di colpa. Sensi di colpa forse per non aver dato quanto potevamo, perché quella sera abbiamo preferito uscire dopo una giornata di studio, perché volevamo un po’ svagarci.
Perdonateci se a volte non siamo quello che vorreste, perdonateci se non riusciamo ad essere sempre i migliori. È brutto vedervi delusi anche se abbiamo dato il massimo.

 

Generazioni 2.0

dalla Redazione

Viviana Sorrentino