C’è sempre meno fiducia nel prossimo: che succede?

Di recente è squillato un campanellino d’allarme per le relazioni sociali, e si tratta di un problema preoccupante perché, come ben sappiamo, i rapporti che si intrattengono con gli altri influiscono moltissimo anche sul nostro benessere psicofisico. Ce lo ricorda l’Istat, nella quinta edizione del rapporto Bes. Nonostante in generale la dinamica delle relazioni sociali per l’Italia risulti abbastanza stabile, tuttavia continua ad essere molto bassa la fiducia negli altri. Incredibile a dirsi, solo una persona su cinque ritiene che la maggior parte della gente sia degna di fiducia. Come se non bastasse, sembra che diminuiscano anche le persone soddisfatte per le relazioni familiari (che nell’ultimo anno passano dal 34,6% al 33,2%) e per quelle amicali (dal 24,8% a 23, 6%).
Al di là delle percentuali, ciò che ci sconcerta è il fatto in sé, decisamente allarmante, sconcertante e forse anche deprimente, perché spia di una società sempre più “sfiduciata” nel prossimo e dunque eccessivamente individualista e – perché no? – “narcisista”. Forse ci stiamo chiudendo sempre più a riccio? Basterebbe vedere i comportamenti, in termini sociologici, che si assumono nei bus, nelle metropolitane: tutti fissati sul proprio cellulare o, nel migliore dei casi, intenti a leggere, senza un cenno di “umanità” né di “socialità”… Forse ci stiamo dimenticando, affogati come siamo nel nostro Ego insicuro e arrogante, dell’esistenza anche dell’altro/a? Certo, il mondo delle favole davvero non esiste. È scontato e puerile pensare che ci si possa fidare spasmodicamente di chiunque. Ma non è in fondo l’uomo niente altro che un animale politico? Un animale sociale? Lo diceva Aristotele, lo hanno ribadito i filosofi, anche i più strampalati, da quelli antichi ai moderni. E noi? A quanto pare, di “politica” in senso stretto in particolare, gli Italiani almeno non ne vogliono sentir parlare: anche la partecipazione civica e politica (sempre secondo la ricerca) è infatti diminuita considerevolmente. E dunque? Ci resta solo da riesumare dalle lande della nostra cara persona quella buona dose di umanità che ci spinga a fidarci anche del resto del mondo e a non fare unicamente affidamento su noi stessi…
Chiara Donati – Classe 5D