Sono passati quasi diciassette anni da quello che viene definito l’evento storico che ha segnato l’inizio del ventunesimo secolo. Diciassette anni da quando diciannove terroristi presero il comando di quattro aerei di linea e li fecero schiantare intenzionalmente contro le Torri Gemelle del World Trade Center e il Pentagono di New York. Diciassette anni da quando qualcosa è cambiato e noi, ne sentiamo ancora gli effetti.
Quella mattina dell’11 settembre 2001, il mondo si fermò improvvisamente. Un fermo immagine presente ancora oggi. Disperazione , paura e morte le parole che riassumono al meglio questo drammatico evento. Sicuramente, io non potrò mai dimenticare questa data: solo due anni dopo, nel 2003, l’11 settembre, sono nata io. L’impatto psicologico fu pesantissimo, non solo sulla popolazione americana ma anche su quella straniera. Ma cosa è cambiato veramente da questo terribile evento?
Sono profondamente convinta che quel giorno il terrorismo non sia stato sconfitto ma sia più forte di prima. Basti pensare alla condizione attuale della Siria, in cui migliaia di persone muoiono ogni giorno in un conflitto tanto lontano da noi quanto vicino grazie alle migliaia di notizie che quotidianamente leggiamo online o vediamo in televisione. Oppure pensiamo agli innumerevoli attentati che hanno colpito il cuore dell’Europa negli ultimi anni. Recente, quello di Liegi , in Belgio, tra lunedì e martedì, che è stato l’attentato numero 546 dall’inizio dell’anno. Il numero di morti per terrorismo nel 2018 sale, quindi, tragicamente a 2.882. Dall’attentato di Madrid del 2004 al concerto alla Manchester Arena, passando per il London Bridge di Londra, la Rambla di Barcellona fino ad arrivare ai nostri vicini francesi,ci pone davanti a una situazione drammatica. Sangue, morti , paura. Città vuote, deserte, irriconoscibili . L’Isis festeggia, l’Europa piange. Tutti drammatici eventi che hanno segnato e cambiato profondamente tutti noi ma che, in qualche modo, ci fanno sentire sempre più uniti. L’Europa non si arrende alla strategia del terrore. I terroristi minacciano le piazze, le città. Persone che iniziano a combattere in nome di un Dio e finiscono a distruggere la vita di innocenti vittime per sentirsi parte di qualcosa e per una strana paranoia della lotta contro il mondo, in cui l’idea di “noi contro loro” prende il sopravvento.
Il mondo non può fermarsi. La vita deve continuare. Solo così riusciremo a sconfiggere definitivamente il terrorismo.
Silvia Lebro
Liceo Classico G. B. Vico Napoli 2A Cambridge