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Un patrimonio artistico da tutelare: il Cimitero Monumentale del Verano.

LA STORIA.

Il Cimitero Monumentale del Verano si trova a Roma, nel quartiere San Lorenzo. Sin dall’antichità, questa zona è stata luogo di sepoltura.

Nel 1804, in seguito all’attuazione di un decreto Napoleonico, per motivi igenici, i corpi cominciarono a essere seppelliti fuori dal centro abitato. Pertanto, nel 1805, l’Accademia di San Luca bandì un concorso per la progettazione di un cimitero. Nel 1809 i due architetti incaricati, Camporesi e Stern, scelsero due luoghi per la sua realizzazione: Il primo ai piedi di Monte Mario e il secondo nei pressi del Convento dei frati Cappuccini e della Basilica di San Lorenzo fuori le Mura. I lavori si protrassero per diversi anni: la prima fase si concluse il 3 settembre 1835. Il Verano venne ampliato ulteriormente a causa di un’epidemia di colera nel 1870. Solo nel 1880 si conclusero i lavori. Oggi il Cimitero Monumentale del Verano, che viene considerato soprattutto come un grande parco con aree pianeggianti e collinari, ospita una grande varietà di opere d’arte.

LA CRONACA.

Nonostante l’importanza storico-artistica del Cimitero Monumentale del Verano, esso versa in uno stato di degrado notevole. Questo è causato da diversi fattori: sia dai danni compiuti da vandali, sia dalla scarsa manutenzione, sia soprattutto dai frequenti furti perpretati da bande di ladri, i quali rubano, spesso su commissione, oggetti di rame, bronzo e marmo, tra cui anche statue di grandi dimensioni. Le zone più colpite sono quelle più antiche, in cui si trovano le tombe più preziose, come il Pincetto Nuovo e quello Vecchio. Alcuni ignoti sono arrivati a vandalizzare persino l’Angelo del Dolore di Giulio Monteverde, una delle statue più famose del Verano. A essa sono state spezzate le dita di una mano e parte della tromba.

OPERE D’ARTE NOTEVOLI.

Il Cimitero ospita numerose opere d’arte di grande pregio. Ad esempio, il citato Angelo del Dolore di Giulio Monteverde si trova sulla tomba dello scultore stesso. La statua è una versione simile, ma non identica, di quella del Cimitero Monumentale di Staglieno, a Genova. L’Angelo di marmo è in posizione stante, le gambe e le braccia sono incrociate, il panneggio aderisce al corpo e le ali sono chiuse e realistiche. Il volto, incorniciato da fluenti boccoli, ha un’espressione seria e concentrata. Un altro bellissimo Angelo di Monteverde si trova sulla tomba Zonca e raffigura l’Angelo della Resurrezione, seduto in attesa della fine dei tempi. Il panneggio è molto complesso e nella parte alta del busto si fonde con l’incarnato. L’Angelo si sorregge la testa con la mano sinistra e ha un’espressione di docile pazienza. Lo stato di conservazione generale della statua è molto buono, ma la pulizia è pessima, è totalmente coperto di polvere. E non è l’unica opera in queste condizioni! Anzi, la Tomba di Lovatelli, in cui si trova lo stupendo Angelo del Giudizio Finale di Giulio Todolini, è ridotta anche peggio. L’opera è stata transennata perchè è a rischio crollo e alcuni alberi non tagliati la ricoprono, tanto che sembra quasi che l’Angelo stia soffocando!

Queste opere, vandalizzate e tenute in uno stato di conservazione pessimo, invece dovrebbero essere sorvegliate, ma soprattutto tutelate, poiché sono importanti testimonianze del passato, di cui è giusto che possano godere anche le prossime generazioni, cosa che non sarà possibile se non si porrà un freno all’attuale degrado.

Carabella Letizia, Pince Chen, Lorenzo Michetti, Claudia Elena Panunzi, 1E Liceo Artistico “Via di Ripetta”