L’evoluzione dei jeans

Di Klaudia Cani

La storia dei jeans risale al XV secolo e secondo alcune testimonianze la sua nascita ha luogo in Italia.

Si dice infatti che sia a Genova che i primi teloni blu (da cui il nome Blue Jeans, Bleu de Génes) abbiano fatto la loro comparsa, precisamente sulle navi dove il tessuto era impiegato per confezionare le vele e coprire le merci.

Questo tessuto particolarmente resistente era però confezionato in Francia, a Nimes, da cui il nome denim (de Nimes).

Secondo altre fonti però le fabbriche tessili di Nimes confezionavano calzoni da lavoro con tessuto color indaco, che poi venivano indossati dai marinai genovesi.

Il 20 maggio 1873 il commerciante tedesco Levi Strauss e il sarto lituano Jacob Davis brevettarono negli Stati Uniti i pantaloni di cotone con rivetti metallici chiamati overalls usati da cercatori d’oro, minatori, mandriani e contadini. Costavano circa di 3 dollari, quanto la paga media di tre giorni di un operaio ed erano fatti in denim.

In Europa invece il jeans arriva alla fine della Guerra quando vengono messi in commercio i primi Levi’s nel 1959, anche se qualche jeans autenticamente europero era già in circolazione: in Francia Rica Levy aveva fondato nel 1928 l’ azienda Rica Lewis che confezionava abiti in denim per le Forze Armate e, dal 1945, jeans; in Inghilterra i Lee Cooper sono comparsi nel 1937.

A favorire la diffusione dei jeans fu la carenza di stoffa nella Seconda Guerra Mondiale: come altri beni i tessuti potevano essere comprati con dei “buoni“, per esempio gli inglesi avevano a disposizione 30 coupon all’anno da impiegare nel vestiario, ma se per un abito da uomo occorrevano 26 buoni e per quello da donna 16, un jeans costava soltanto un buono e ciò era molto conveniente e consentiva di risparmiare.

Negli anni ’60 e ’70 alcuni miti del cinema, come James Dean, cominciarono a vestire jeans trasformando questo capo umile in capo di tendenza. D’altra parte anche la gioventù “hippy” californiana utilizzò i jeans facendone un indumento simbolo di una gioventù ribelle, che portò in seguito i jeans ad essere considerati come capo da tempo libero.

Negli anni che vanno dal 1975/1985 ci fu una crisi della produzione dei jeans e solo nel 1989, con la crisi del sistema sovietico, i jeans vengono introdotti nei mercati asiatici e africani.

Adatto ad ogni età e diffuso in ogni paese del mondo, senza badare alla differenza di sesso i jeans sono il primo capo globalizzato della storia.

 

Fonte immagine: acritica.com