Oriente incontra Occidente, anche nella nostra scuola!

La mostra “Oriente incontra occidente: la Via della Seta Marittima dal XIII al XVII secolo”, esposta nel Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, ha illustrato gli intensi scambi culturali che hanno contraddistinto il rapporto tra est e ovest del mondo. La via della Seta Marittima, infatti, era un collegamento via mare tra Oceano Pacifico Occidentale, Oceano Indiano e Oceano Atlantico.

La mostra ha presentato diversi aspetti di questa tematica: la via della seta, la via delle spezie e della porcellana, la via delle religioni e la via delle culture.

Questa mostra non è stata un evento a sé stante, ma è uno dei frutti di un accordo tra Cina e Italia, in cui entrambi i paesi si sono impegnati a diffondere la cultura dell’altro, come dice il comunicato stampa “al fine di promuovere una maggiore e profonda conoscenza e comprensione tra i due popoli”. Infatti, anche a Pechino, nel Museo Nazionale della Cina, sono state esposte già quattro mostre sull’arte italiana: nel 2012, “Rinascimento a Firenze. Capolavori e protagonisti”; nel 2014, “Roma. Seicento verso il Barocco”; nel 2016, “Gloria di luce e colore. Quattro secoli di pittura a Venezia”; nel 2017,  “Serie Fuori Serie “.

Nella mostra romana erano presenti oltre 100 preziosi oggetti, soprattutto manufatti cinesi che avevano larga diffusione in Occidente. Tra questi, i più importanti erano la seta, le porcellane, gli oggetti di bronzo, argento e i gioelli d’oro e pietre preziose. Alcuni dei più importanti esposti in mostra sono: un Bruciatore per incenso in bronzo raffigurante l’animale mitologico Luduan; una Caraffa in argento con manico a forma di drago e storie tradizionali cinesi incise; la Sezione in pietra di Garuda, esempio di religione induista; Statuina di Guanyin in piedi di porcellana; Brocca con raffigurata la Crocifissione.

Gli scambi culturali erano favoriti, oltre che dai traffici commerciali, anche dai racconti di numerosi viaggiatori, di cui i più famosi sono Marco Polo e Matteo Ricci. In mostra erano presenti alcuni di questi antichi manoscritti.

Anche la Cina in quei secoli aveva assorbito alcuni elementi culturali occidentali: ad esempio, lo stile archittettonico di alcune chiese, come nella Chiesa di San Paolo a Macao (1580) dove il Rinascimento italiano si mescola all’arte orientale; l’orologio a pendolo a rintocchi e la pressa tipografica di Gutenberg (dal 1587).

Un’importante sezione della mostra era dedicata alla religione. Infatti la Cina ha accolto nel corso dei secoli diverse religioni che hanno convissuto pacificamente. La religione originaria autoctona era il Taoismo, in seguito vi giunsero: il Buddismo; il Cristianesimo, arrivato tramite la Chiesa Nestoriana e definito “religione della croce “; l’Induismo, di origine indiana, che ebbe una grande influenza su letteratura, arti e scienze naturali; l’Islam, proveniente dall’Asia Occidentale e Centrale, per cui furono costruite numerose moschee.

Questa mostra ci ha portato  a riflettere su come noi stessi viviamo nella società attuale, compresa la nostra scuola, che è fortemente multiculturale. Girando per l’italia, e in particolare a Roma, ci accorgiamo infatti che, sempre di più, le persone hanno origini molto diverse. Anche eventi culturali e commerciali, come il Festival dell’Oriente, ci mettono in contatto con queste civiltà.

Nella nostra scuola sono tanti i ragazzi provenienti da tutto il mondo. Una nostra compagna di origine cinese ha voluto condividere con noi la sua esperienza, facendoci capire come la sua cultura d’origine e quella italiana si siano amalgamate.

L’arrivo in Italia è stato per lei fondamentale e ha trasformato la sua vita. Infatti, nel suo paese non aveva mai conosciuto Dio e, in particolare, il cristianesimo, per tre motivi: in parte perché era ancora piccola; perché la sua famiglia non era credente; e perché in Cina la maggior parte delle persone sono atee. Lì a scuola non esiste l’ora di lezione di Religione e quindi, per poter sapere qualcosa su questo argomento, bisogna per forza andare in chiesa. Quindi ha portato dentro di sé questi dubbi fino al 2014, un anno per lei molto speciale: a giugno, finiti gli esami del percorso di studio della primaria, è stata per la prima volta in chiesa: una Chiesa Cristiana Evangelica Cinese. Tutti i credenti non erano persone serie come avevo immaginato, ma vivaci e piene di entusiasmo. Da quel giorno, ha piano piano conosciuto sempre di più la Bibbia. Inoltre, nella Scuola Media, ha avuto modo di studiare anche la religione Cattolica. Adesso che è diventata cristiana, la nostra compagna dice di sentirsi più felice di prima! Anche per quello che riguarda la scuola, ritiene di essere fortunata, perché in Cina lo studio è molto più difficile e duro. In Italia invece è più rilassata e può dedicarsi anche a quelle passioni che nel suo paese non aveva il tempo di coltivare. Infatti, lei e i suoi compagni, soprattutto nell’ultimo anno della primaria, passavano le loro giornate a studiare duramente, senza distrazioni e relax. In Italia invece, oltre alle materie scolastiche, ha anche più tempo per dedicarsi agli altri suoi interessi.

Questa interazione tra culture diverse è quindi estremamente importante per continuare la nostra evoluzione e crescita personale, anche nella nostra scuola!

Eleonora Carosi, Ponleu Cesarini, Chiara Di Cosmo, Giulia Ferro, Bingru Huang, Nicoletta Mazzoni, Silvia Refrigeri, 1A Liceo Artistico “Via di Ripetta”