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L’ex Manicomio di Santa Maria della Pietà: le vicende storiche, l’aspetto attuale e proposte per la sua riqualificazione

Durante quest’anno scolastico, ho sviluppato l’idea di un progetto di riqualificazione dell’ex Manicomio di Santa Maria della Pietà, partendo dalla ricerca storico-architettonica del luogo.

 

STORIA.

L’ ex Manicomio ha origini risalenti al 1548. Fu fondato su richiesta del sacerdote Ruiz. Ha avuto differenti sedi dalla sua creazione a oggi, la prima fra esse fu nei pressi di Piazza Colonna. All’epoca non si trattava di un manicomio, bensì di un luogo di accoglienza per pellegrini, in seguito trasformato in centro di sostegno per poveri e vagabondi, ma soprattutto per persone ritenute folli. Fino al 1635, ci fu un corretto funzionamento della struttura ospedaliera. Nel 1725, tuttavia, essa venne unita all’Arcispedale di Santo Spirito da Papa Benedetto XIII e il complesso fu trasferito a via della Lungara, all’epoca luogo situato lontano dal centro della città, per questioni di sicurezza.

Con l’Unità d’Italia, l’Ospedale fu considerato un’Opera Pia. Dal 1907, la sua amministrazione fu affidata alla Provincia.

Nel 1909 la sede del manicomio fu spostata nuovamente. Il senatore Cencelli propose il suo trasferimento sulla collina di Monte Mario e la struttura prese il nome di Manicomio Provinciale di Santa Maria della Pietà. Lo spazio fu inaugurato nel 1913 da Vittorio Emanuele III. Fu chiuso soltanto nel 1999.

 

STRUTTURA.

La struttura originaria era concepita come un’ospedale-villaggio, con un’organizzazione riconducibile a una cittadella. Questo spazio è stato progettato in maniera speculare, con un’area maschile contrapposta simmetricamente a un’area femminile, e al centro situati alcuni padiglioni comuni. Le aree maschili e femminili fungevano da zona dormitori, mentre la parte centrale presentava i servizi generali, come ad esempio il forno, la lavanderia, l’edificio necrosopico (dove si effettuavano le autopsie), e il macello. Un’altra parte era dedicata ai servizi della dirigenza con uffici, farmacia, biblioteca e laboratorio analisi. La struttura inoltre presentava dei padiglioni adibiti come chiesa, cucine, alloggio delle suore, camera mortuaria, officina e portinerie.

I 23 edifici erano circondati da una colonia agricola che veniva utilizzata per l’ergoterapia (cioè un tipo di cura che utilizza un’attività lavorativa come la coltivazione, adatta ai malati meno gravi).

Dal 1913 sono state apportate delle modifiche alla struttura. Nel 1926 sono stati realizzati un laboratorio anatomo-patologia, una stazione di malarioterapia e una sezione di clinica psichiatrica dell’Università La Sapienza. Nel 1938 fu istituito un Ufficio statistico delle malattie mentali. Nel 1946 fu creato un Istituto neurologico provinciale. Nel 1952, infine, fu inaugurato il primo Centro di Igene Mentale.

L’ospedale-villaggio inoltre presentava una biblioteca scientifica, un parco della salute e del benessere che, nonostante la chiusura della struttura ospedaliera, non sono stati dismessi, ma sono stati annessi agli attuali servizi della ASL, al Museo laboratorio della Mente, alla Biblioteca Cencelli e all’Archivio Storico.

STUDIO PER LA RIQUALIFICAZIONE.

La struttura presenta dei padiglioni dismessi che, se ristrutturati, potrebbero venire utilizzati per funzioni socialmente utili per i cittadini del quartiere di Monte Mario. Inoltre, lo spazio aperto presenta aree verdi mal tenute o non curate, con la presenza anche di fontane e strade dissestate. Per un uso migliore di questo spazio, si potrebbe creare una pista ciclabile che attraversi il giardino. Ho realizzato un possibile piano di riqualificazione dell’ex Manicomio per sfruttare lo spazio che la struttura occupa in modo ottimale, con opere sociali e culturali accessibili a tutti.

Matilde Campo, 4H Liceo Artistico “Via di Ripetta” (sede di “Pinturicchio”)