FAKE NEWS, LA TECNOLOGIA NON BASTA

FAKE NEWS, LA TECNOLOGIA NON BASTA

 

Per capire che l’avvento di Internet non è solo un trionfo del progresso, l’alba di una nuova radiosa era dell’umanità, basta pensare al fenomeno delle Fake News, cioè delle false notizie create ad arte per influenzare l’opinione pubblica a fini commerciali o politici. Questa cattiva informazione, che inquina il mondo della comunicazione e si avvale proprio della tecnologia, prolifica soprattutto laddove manca una solida base culturale; gli utenti più pericolosi sono quelli più sprovveduti, che facilmente cadono nella trappola dell’informazione ingannevole e disseminano le “bufale” negli ambienti digitali dove si perde qualsiasi forma di controllo. E’ vero che le notizie false sono sempre esistite e sempre c’è stata la cattiva abitudine di trarre profitto dalla credulità di un pubblico non  preparato a gestire contenuti complessi, ma oggi questo pubblico possiede un amplificatore potentissimo, la rete. E proprio l’intelligenza artificiale può fornire gli antidoti per contrastare questi fenomeni attraverso sistemi di controllo e filtro delle informazioni. Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha annunciato di recente di voler contribuire alla “pulizia della rete” e mettere al sicuro i  due miliardi di utenti del social network:  grazie al nuovo algoritmo intelligente  saranno visualizzati meno articoli provenienti dalle pagine pubbliche che seguiamo, meno video e foto, nel tentativo di arginare notizie non verificate e finte.  Ma la tecnologia non basta . E’ necessario un piano di sicurezza della comunicazioni più capillare e sorvegliato, prevedere sanzioni più severe a carico dei cyber pirati e incrementare l’insegnamento digitale nelle scuole, per evitare l’utilizzo sbagliato dei dati e delle notizie e per non annegare nel grande mare del web.

 

di Umberto Cinotti