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Potagonisti del 24° Festival internazionale del teatro classico di Palazzolo Acreide con Lisistrata

Quando la cultura, in questo caso i classici del teatro greco antico, si fondano con la cultura dell’integrazione, riducendo, se non addirittura azzerando, le diversità razziali, religiose e geografiche, fondendosi in progetti sinergici a rafforzamento e consolidamento di società dell’accoglienza, multirazziali e multiculturali, a cui guardano le giovani generazioni.
Un processo di crescita comune che nei giorni scorsi ha visto, per il secondo anno, i giovani ospiti delle strutture di accoglienza di Canicattini Bagni, protagonisti, lo scorso 28 Maggio, assieme ai loro coetanei del locale Liceo Scientifico “Michele La Rosa”, sede associata al Liceo Scientifico di Floridia diretto dal professore Marcello Pisani, del 24° Festival internazionale del teatro classico dei giovani, che si svolge al Teatro Greco di Palazzolo Acreide, con la messa in scena di “Lisistrata” di Aristofane, con il coordinamento delle professoresse Rita Palermo ed Elisa Salvatorelli, le coreografie di Rebecca Agati.
Da una parte, dunque, Lisistrata, la donna che scioglie gli eserciti, guidando le donne che desiderano la pace e riescono a far cessare la guerra decidendo un originale sciopero del sesso. Scelta originale e ardita che, grazie alla bravura dei giovani attori e l’esperta regia di Rita Abela, si è riusciti con molta ironia e garbo a non tradire l´audacia del testo originale. Il messaggio di Lisistrata, oltre l’invito alla pace e alla riconciliazione tra i Greci, è l’affermazione della parità fra l’uomo e la donna. Ad Atene dove il principio dell’isonomia, estensione dei diritti, comincia a muovere i primi passi verso il concetto di uguaglianza, anche il tema della parità di genere diventa oggetto di attenzione. Le donne sono dunque perfettamente in grado di occuparsi di politica e di giudicare sbagliata una condotta: gli uomini la smettano allora sempre di zittirle e facendo essi silenzio si lascino consigliare! Il coraggio e l’amor di patria non sono solo virtù maschili, in più le donne posseggono qualità loro proprie, come la grazia e la naturale gentilezza. E poi come si fa a dire: “la guerra è affare da uomini”? In realtà la guerra è più un affare da donne, perché esse ne sopportano il peso due volte: partoriscono i figli, li allevano con tanto amore e poi li vedono andare via a fare i soldati!
Obiettivo della scuola – afferma il professore Marcello Pisani, preside del Liceo Scientifico – è quello di educare e il teatro ha questo grande valore. Se a ciò aggiungiamo anche i valori della solidarietà e dell’integrazione, credo che come educatori possiamo ritenerci soddisfatti».

La Redazione

Foto gruppo con coetanei migranti