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La Dirigente: “Un’attenzione particolare per chi ha più bisogno

A coordinare la complessa organizzazione che ruota intorno alla disabilità la nostra Dirigente Carmela Fronte. A lei la normativa del settore affida compiti e obiettivi specifici: promuovere e incentivare attività diffuse di aggiornamento e di formazione, valorizzare progetti che attivino strategie orientate a potenziare il processo di inclusione, presiedere il GLH d’istituto, indirizzare in senso inclusivo l’operato dei singoli Consigli di classe/ interclasse, coinvolgere attivamente le famiglie, curare il raccordo con le diverse realtà territoriali, attivare specifiche azioni di orientamento per assicurare continuità nella presa in carico del soggetto. L’abbiamo intervistata.

Dirigente, quanto lavoro! Come riesce a gestire tutte queste attività e quale ha per lei la priorità?

Tutte le attività che mi hai elencato hanno la priorità e sono ugualmente importanti. Per riuscire a gestirle c’è dietro un grande e costante lavoro di aggiornamento e formazione che riguarda l’intero personale scolastico e che purtroppo, devo ammettere, nella quotidianità dell’attività scolastica entra in attrito con le mille incombenze che in particolare i docenti già hanno e il tempo per tutto sembra non esserci.

Tra i compiti annoverati dal Miur vi è soprattutto quello di individuare e rimuovere le eventuali barriere architettoniche. Quali iniziative sono state proposte e portate a termine per raggiungere un obiettivo così importante?

La sede del Corbino in viale Regina Margherita è classificata come palazzo storico di Siracusa perciò non possiamo, essendo vincolati dalla Soprintendenza, apportarvi modifiche. E’ stato più volte richiesto un ascensore ma siamo stati sempre ignorati, anche quando abbiamo cercato di ottenere un montascale. Godiamo quindi, nella sede centrale solo di uno scivolo nel cortile interno e di bagni per disabili. Questi ragazzi in ogni caso non potrebbero andare oltre il piano terra per motivi di sicurezza.

Quale rapporto ha la nostra scuola con gli enti locali e regionali che si occupano di supportare la disabilità? Da una collaborazione potrebbero derivare molti vantaggi come la diffusione di conoscenze e risorse tecnologiche. La rete è infatti in grado di sostenere economicamente le scuole nell’acquisto delle nuove tecnologie. Il Corbino usufruisce di questi vantaggi? Come le nuove tecnologie aiutano i disabili?

Il rapporto è ottimo sebbene l’aiuto sia davvero poco. Basti pensare che in seguito alla legge 107 che nel 2015 ha creato i cosiddetti “ambiti territoriali”, abbiamo ricevuto solo 120 euro da parte del Miur. Il Corbino è però una scuola polo, ovvero un Centro Territoriale di Supporto per cui disponiamo di diversi fondi, abbiamo delle proposte per realizzare progetti di inclusione ma manca l’autorizzazione dell’Ufficio scolastico regionale. Tuttavia, grazie ai fondi europei, è stato acquistato, per una ragazza ipovedente un computer all’avanguardia che le permette di studiare normalmente.

Come è organizzato il Gruppo di Lavoro per l’Handicap di Istituto? Si riunisce spesso?

A coordinarlo ci siamo io stessa e la professoressa Anna Rotondo. Ne fanno parte tutti i professori di sostegno e si riunisce 4/5 volte all’anno. Le sedute non sono pubbliche, gli alunni, specialmente minorenni, non possono assistere.

Quanti ragazzi disabili riusciranno a conseguire un titolo di studio regolare e quanti riceveranno un semplice attestato per la frequenza? E negli altri anni quali sono stati i risultati?

I risultati nel tempo sono stati ottimi, molti studenti hanno ricevuto l’attestato e ancora di più il titolo di studio. Quest’anno uno studente cieco si diplomerà, aggiungerei con il massimo dei voti.

Quanti sono invece i corbiniani con DSA (disturbi specifici di apprendimento)? Sono tutti certificati?

In linea di massima i nostri dsa, una quindicina, sono tutti certificati. Ma nel caso in
cui uno studente con questi disturbi non abbia la certificazione che lo attesti, si procede con una comunicazione ai genitori e il consiglio di classe provvede ad applicare una programmazione mirata. Su questo la scuola deve sempre essere molto vigile.

Un ragazzo disabile o con DSA, dovendo compiere la scelta di una scuola superiore di secondo grado, sceglierebbe il Corbino? Come si presenta all’esterno, all’opinione pubblica la nostra scuola su questo fronte?

Ci presentiamo in maniera dignitosa. Le difficoltà di apprendimento e in generale le disabilità sono molto attenzionate. Spesso l’istruzione superiore ha la convinzione che il lavoro sia già stato fatto dalle scuole precedenti, insomma, si vuole seminare poco e raccogliere molto. Invece è proprio in questi anni che si costituisce il proprio pensiero critico e perciò, affinché tale pensiero sia libero, bisogna raffinare la metodologia didatticamente e culturalmente.
G.S.